La gran parte di essi sarano australiani residenti all’estero che vogliono rientrare nella forza lavoro sanitaria, ad essi si aggiungeranno alcune centinaia di assunzioni internazionali tra infermieri, medici, ostetriche ed altri professionisti sanitari, reclutati sulla base delle esigenze di cui ha bisogno il sistema ospedaliero del Victoria.
Martin Foley, ministro statale della Sanità ha detto: “Questi operatori sanitari del Victoria sono la spina dorsale della nostra risposta al COVID e dobbiamo sostenerli in ogni modo possibile mentre li aiutiamo a fornire la migliore assistenza possibile, nel momento in cui i victoriani ne stanno avendo più bisogno”.
I 2,5 milioni di dollari verranno utilizzati per finanziare il trasferimento degli operatori sanitari ed aiutarli ad inserirsi nel Victoria il prima possibile. Per ottenere l’idoneità professionale gli operatori sanitari devono avere un contratto di lavoro attivo con un servizio sanitario del Victoria, una registrazione professionale ed essere disponibili a spostarsi.
Inoltre sta per essere istituita una nuova indennità ospedaliera che retribuisca in maniera adeguata infermieri, paramedici e medici che lavorano in prima linea. A partire da questa settimana, i lavoratori a contatto con i pazienti in ruoli ospedalieri pubblici e quelli che operano con Ambulance Victoria avranno diritto a un’indennità massima di 60 dollari per turno per i prossimi quattro mesi, fino al 10 febbraio 2022.
Gli ospedali dello stato si stanno preparando a fronteggiare un aumento del numero dei ricoveri dopo che i casi di coronavirus sono raddoppiati nelle ultime due settimane. Al momento sono 675 le persone ricoverate a causa del virus, 144 di loro in terapia intensiva, 100 pazienti hanno bisogno del supporto del ventilatore polmonare.
I molteplici lockdown, le varie restrizioni ed, anche, la crescente percentuale di popolazione vaccinata non sembrano aver alleviato il compito degli ospedali, sempre più impegnati a far fronte al crescente numero di pazienti.
Il Royal Melbourne Hospital ha recentemente esteso il padiglione per la terapia intensiva, creando 14 nuovi posti letto per i pazienti non COVID, ed altri 20 per quelli colpiti dal coronavirus, questi ultimi realizzati in spazi resi impermeabili per prevenire la fuoriuscita del virus.