Nessun sopravvissuto nella tragedia avvenuta nella mattinata di sabato nel Foggiano dove un elicottero della società Alidaunia di Foggia è precipitato dopo essere partito dalle Isole Tremiti diretto nel capoluogo dauno.

A bordo c’erano sette persone: una famiglia di turisti sloveni, padre, madre con due figli di 13 e 14 anni, un medico del 118 che rientrava a Foggia dopo avere fatto il turno di notte alle Tremiti e i due piloti.

Tutte estratte le salme dal groviglio di lamiere dell’elicottero precipitato.

I cadaveri sono stati portati a valle in una sorta di centrale operativa per essere trasferiti all’obitorio di San Severo per il riconoscimento da parte dei parenti.

L’elicottero era partito dall’arcipelago delle Diomedee dopo le 9.00 con condizioni non buone, tanto che su tutta la Capitanata c’era allerta gialla della protezione civile per temporali. Verso le 9.40 il velivolo è sparito dai radar ed è immediatamente scattato l’allarme.

Da quel momento in poi sono partite le ricerche alle quali hanno preso parte tre elicotteri dei carabinieri, 40 militari tra cui i “Cacciatori di Puglia” e gli uomini della Protezione Civile. Alle 13 poi il ritrovamento della carcassa in località Castel Pagano, nell’agro alle porte di Apricena, in un’area rurale particolarmente impervia nella zona Est del Gargano.

Al loro arrivo, i soccorritori hanno trovato sei corpi tra le lamiere del relitto, mentre uno, quello del medico, Maurizio De Girolamo, di 64 anni, era stato sbalzato fuori dell’abitacolo.

La famiglia dei turisti sloveni, di Lubiana, era arrivata ieri alle Tremiti e sarebbe dovuta rientrare a Foggia già in serata ma a causa delle condizioni cattive del tempo il viaggio era stato rinviato ad oggi. Erano Bostjan Rigler, di 54 anni direttore tecnico della principale tv commerciale slovena la Pro Plus, sua moglie Mateja Curk, di 44, e i loro figli Jon di 14 e Lisa, di 13 anni. I due piloti sono Luigi Ippolito, di 60 anni, il più esperto della compagnia Alidaunia, e Andrea Nardelli , di 39.

“Siamo profondamente colpiti da questa tragedia a cui non sappiamo fornire una spiegazione”, ha commentato Roberto Pucillo, amministratore delegato dell’Alidaunia società di elitrasporto che dal 1985 in convenzione con la Regione Puglia garantisce il trasporto pubblico locale quotidiano tra Foggia e le Isole Tremiti.

Gli fa eco il sindaco delle Isole Tremiti, Peppino Calabrese, sotto choc dopo aver appreso che tra le 7 vittime c’è anche il medico del 118 in servizio alla postazione dell’arcipelago delle Diomedee. “Il medico aveva appena terminato il turno di lavoro ed aveva deciso di prendere l’elicottero anziché la nave per le condizioni meteo marine avverse - ha detto - La nostra piccola comunità tremitese è sotto choc. Non era mai successa prima una cosa del genere in 30 anni di servizio”.

Cordoglio per la tragedia è stato espresso da esponenti politici e di governo e locali. Tra questi il ministro Fitto e il viceministro Sisto, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che è rientrato immediatamente in Puglia da Roma, ove stava partecipando al corteo per la pace. Il commissario straordinario dell’Asl di Foggia, Antonio Nigri che descrive così il collega: “Anni di dedizione al camice, in un settore particolarmente di frontiera come quello dell’emergenza urgenza, senza mai lamentarsi”. Cordoglio anche dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, che parla di una ennesima morte sul lavoro. 

“Il rotore è stato trovato a circa 100-150 metri di distanza rispetto alla fusoliera.

Verosimilmente il velivolo ha impattato con il suolo prima con il rotore, si è impennato e poi ha impattato il resto dell’elicottero”.

È la prima ricostruzione, ancora tutta da verificare, dell’incidente, fornita dal procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, nel corso di una conferenza stampa indetta nella zona a pochi chilometri dal luogo della tragedia.

“Non abbiamo ancora trovato la scatola nera, non è detto che ci sia”, ha commentato Vaccaro rispondendo alle domande dei giornalisti. Intanto il fascicolo di indagine resta a carico di ignoti.

“L’agenzia nazionale sulla sicurezza del volo ha nominato due investigatori: un ingegnere dell’aeronautica ed un pilota - spiega Vaccaro - mentre la procura ha nominato tre consulenti: professore universitario esperto in tragedie aeree; un colonnello ingegnere dell’Aeronautica e un colonnello pilota”.
Sulle cause del disastro, tuttavia, Vaccaro non si sbilancia: “In questa prima fase di indagini preferiamo non commentare. Ieri c’era maltempo questo è l’unico dato certo”.