In che modo vengono percepite e si percepiscono, oggi, le identità culturali? Come, e in che misura, vengono esse influenzate dai cambiamenti in atto, e quali sono i meccanismi che i musei delle migrazioni dovrebbero mettere in atto per rappresentarle al meglio, cogliendo ogni aspetto della loro essenza? Sono solo alcuni dei quesiti ai quali “Diaspore Italiane – Italia in Movimento” cercherà di rispondere, attraverso tutta una serie di dialoghi ed esplorazioni tematiche inerenti al fenomeno della migrazione. 

Giunta quest’anno alla quinta edizione, “Rappresentazione e questioni di identità” è l’iniziativa promossa da alcune tra le più grandi organizzazioni migratorie italiane al mondo: il Co.As.It. di Melbourne, il Museo Nazionale della Emigrazione Italiana di Genova, il John D. Calandra Italian Institute Queens College di New York, e il Museo de la Universidad Nacional de Tres de Febrero di Buenos Aires. 

In un contesto sociale in continuo e repentino cambiamento, è inevitabile che gli istituti e le organizzazioni che dovrebbero farsi portavoce delle storie di emigrazione italiana, rappresentando i suoi soggetti – dai protagonisti delle prime migrazioni alle giovani generazioni che vedono in questo atto la sola possibilità di riscatto da un’Italia ingiusta e priva di opportunità – si interroghino sull’efficacia della loro missione. 

Se, da un lato, infatti, le identità culturali emergono come costrutti storici, e sono cioè frutto di secoli di implicazioni sociali, economiche, politiche e culturali acquisiti da un popolo e trasferiti nell’individuo all’atto di nascita, dall’altra parte è anche vero che le identità, oggi, sono molto più fluide proprio perché mobili, e dunque molto più propense al cambiamento e una soggettività non univoca. 

L’intento principale dell’iniziativa promossa da queste quattro organizzazioni, dunque, è proprio quella di tratteggiare un filone da seguire, facendo emergere le peculiarità della situazione attuale, e per farlo ci si affida a una serie di relatori il cui contributo è fondamentale per la messa a punto di una strategia da seguire.

In occasione della conferenza che quest’anno si terrà proprio a Genova, dal 5 al 7 dicembre, chiunque voglia esporre il proprio punto di vista in merito al tema delle identità culturali, e quindi condividere nozioni, esperienze, spunti di riflessioni e così agevolare un dialogo sulle “idee di costruzione, affermazione, mantenimento e articolazione dell’identità in un contesto globale in continua evoluzione”, potrà farlo presentando la propria candidatura entro il prossimo 30 aprile.

Per farlo, occorrerà preparare un abstract (250 parole) con titolo annesso, scrivere una breve biografia (100 parole) e inviare il tutto all’indirizzo calandra@qc.cuny.edu, specificando “Diaspore Italiane” nell’oggetto della mail. Il programma è limitato a 30 sessioni regolari con un keynote separato e una sessione plenaria. Per quanto riguarda le relazioni individuali, ogni relatore avrà a disposizione 20 minuti per l’esposizione, seguita da 15 minuti di discussione di gruppo. Le sessioni di panel, invece, hanno una durata di 60 minuti e sono seguite da 15 minuti di discussione. 

A seguire, si riportano alcuni argomenti che sono stati proposti dall’organizzazione come quesiti sui quali concentrare i propri esposti: 

Come si confrontano le idee di identità in movimento con i modi tradizionali di intendere le identità culturali come essenze fisse, tipicamente ancorate a nozioni come il sangue, la terra, la famiglia o la divinità? In che modo i musei e gli altri luoghi di conservazione e manifestazione di culture in Italia e nel mondo, raccontano l’identità del migrante, la sua percezione del mondo e i processi di inclusione ed esclusione delle società in cui si trova a vivere? Come potremmo re-immaginare le strategie di documentazione con l’ulteriore sviluppo delle nuove tecnologie? Qual è il ruolo della memoria, sia individuale sia collettiva, nella creazione dell’idea di appartenenza? In che modo si conservano e si manifestano tali identità attraverso le varie articolazioni culturali tramite la scrittura, le arti visive e figurative, e la cultura materiale? Come si adatta la lingua alle identità in movimento fra Paese ospitante e Paese d’origine? Come la promozione del turismo delle radici agevola il rafforzamento del legame della diaspora italiana con l’identità culturale del Paese di origine? Come istituzioni, associazioni e stakeholder riflettono sull’anno del turismo delle radici e le sue prospettive?

Le accettazioni verranno comunicate il 1° giugno 2024. Per maggiori informazioni, invitiamo a visitare la pagina web del Co.As.It. www.coasit.com.au/events/events-archive/986-diaspore-italiane-2024.