NEW YORK - La pistola e le impronte incastrano Luigi Mangione, il sospetto killer del Ceo di Unite Healthcare Brian Thompson ma il ragazzo, chiuso in isolamento e sorvegliato a vista nel carcere statale di Huntington in Pennsylvania, contesta l’estradizione e il suo avvocato Tom Dickey fa muro. Nonostante l’evidenza il legale dell’ex studente modello ha ribadito di “non aver visto prove” che colleghino il suo cliente al delitto del 4 dicembre a Manhattan. 

La polizia ha replicato scaricando una valanga di nuovi elementi a partire dalle impronte digitali trovate sull’involucro di una barretta Kind e la bottiglietta d’acqua. Impronte sono state individuate anche sulle pallottole con le parole “Deny, Delay, Depose” scritte col pennarello indelebile - i termini spesso usati dalle assicurazioni per negare i rimborsi ai pazienti - che a loro volta si accoppiano con la pistola “fatta in casa” che Mangione aveva con sé.  

Anche le pallottole trovate sul luogo dell’uccisione di Brian Thompson coincidono con la pistola sequestrata a Mangione: “La pistola è nei laboratori della polizia di New York e siamo riusciti ad accoppiarla con tre dei bossoli trovati sulla scena dell’omicidio”, ha detto la capo della polizia di New York Jessica Tisch. 

Intanto, sui media, sono trapelati i contenuti di un taccuino rilegato a spirale in cui il ragazzo aveva elaborato i suoi piani: “Colpisci il Ceo all’annuale convention parassitica dei contabili ossessionati dai numeri. È mirato, preciso e non mette a rischio innocenti”, è un passaggio del brogliaccio citato dal New York Times. Luigi afferma di aver pensato inizialmente ad una bomba, ma di aver cambiato idea non volendo uccidere innocenti.  

Il ragazzo, nonostante tutto, ha intenzione di dichiararsi non colpevole, ha detto l’avvocato Dickey, spuntato dal nulla dopo l’arresto. Il legale ha lo studio ad Altoona, la città dove Mangione è stato arrestato in seguito alla segnalazione di un dipendente in un McDonald’s stroncato negli ultimi giorni da false recensioni negative di americani convinti che Luigi sia “un eroe”. 

Dickey ha detto che il suo ufficio sta ricevendo offerte di gente pronta a contribuire alle spese legali. Non è chiaro invece come si stia muovendo la famiglia che finora si è limitata a dirsi “devastata e scioccata” per l’assassinio. Polizia e media sono alla ricerca di un movente al di là del risentimento dimostrato negli scritti del killer contro l’establishment finanziario e le mutue private in particolare. In giugno Mangione ha compiuto 26 anni, l’età in cui i ragazzi americani non sono più coperti dall’assicurazione dei genitori: è stato più o meno allora che Luigi ha tagliato i ponti con amici e famiglia. 

Intanto, a Manhattan sono spuntati poster in stile “wanted” con i volti di Ceo delle mutue private, quello di Thompson con una X sulla faccia. Girerebbe, infatti, in rete una “lista di bersagli” e la polizia ha avvertito le C-room di una aumentata minaccia “a breve termine”.