CANBERRA - Lo ha riferito oggi l’Australian Bureau of Statistics (ABS), segnalando che la ricchezza netta complessiva delle famiglie è comunque aumentata dello 0,8%, raggiungendo i 17.300 miliardi di dollari nel primo trimestre dell’anno.
Il calo dei fondi di superannuation, pari allo 0,4% (16,4 miliardi di dollari), è stato il primo dal settembre 2022. Secondo Mish Tan, responsabile delle statistiche finanziarie dell’ABS, la diminuzione è dovuta alla volatilità dei mercati azionari globali causata dai timori di una guerra commerciale e di un rallentamento economico.
A sostenere la crescita della ricchezza è stato ancora una volta il settore immobiliare. I prezzi delle abitazioni sono aumentati dell’1,2%, aggiungendo 125,3 miliardi di dollari alla ricchezza nazionale, grazie anche ai tagli dei tassi d’interesse che hanno rilanciato la domanda.
Con altri tre tagli previsti entro dicembre, e il prossimo atteso già per l’8 luglio, gli analisti stimano ulteriori aumenti del valore degli immobili.
Il presidente Trump rappresenta però un’ulteriore minaccia per i fondi pensione australiani. Una proposta del suo “big beautiful bill” includerebbe una “revenge tax” per gli investitori provenienti da Paesi che impongono tasse giudicate sleali agli Usa. Con oltre 600 miliardi di investimenti australiani negli Stati Uniti, i fondi temono un impatto valutato in alcuni miliardi.
Il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha già chiesto al collega americano Scott Bessent di escludere gli investitori australiani da eventuali misure punitive.
Nel frattempo, i mutui in crescita (+1,4%) hanno ridotto l’impatto netto della crescita patrimoniale. Secondo l’ABS, l’effetto allargato dei recenti tagli ai tassi d’interesse si vedrà nei prossimi mesi.