PARIGI - La leader di estrema destra Marine Le Pen ha negato di aver avuto un ruolo attivo nella nomina a Matignon di Michel Barnier. Un’accusa mossa dall’opposizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare che ritiene “illegittima” la scelta di Barnier e denuncia una presunta alleanza tra Macron e Le Pen.  

“Non sono la direttrice delle risorse umane di Emmanuel Macron e credo anche che solo un primo ministro del Rassemblement National possa attuare il nostro progetto di partito”, ha dichiarato Marine Le Pen dalla sua città natale di Henin-Beaumont, nel Pas-de-Calais (nord). 

La leader di estrema destra è stata interpellata in merito a un articolo del Journal du dimanche in cui si affermava che il Presidente della Repubblica l’avrebbe chiamata giovedì per assicurarsi che l’Rn non censurasse il nuovo primo ministro prima del suo discorso di politica generale. Giovedì “non ho avuto alcuno scambio con Emmanuel Macron”, ha assicurato Le Pen. 

“Siamo stati ricevuti dal presidente, abbiamo detto (...) quali erano per noi i criteri, le condizioni che avrebbero portato a un’immediata non censura da parte del Rassemblement National, del primo ministro che sarebbe stato scelto”, ha sottolineato. Ritiene, inoltre, che “non sarebbe molto ragionevole effettuare un voto di sfiducia dopo il discorso di politica generale di (Michel Barnier), che penso sarà certamente all’altezza delle aspettative su una serie di questioni non trascurabili”. 

Ma il nuovo governo sarà “giudicato dalle sue azioni”, ha chiarito. Pur descrivendo Barnier come un “uomo rispettoso”, ha detto di non poter dimenticare “che ha trascorso la sua intera carriera in una famiglia politica che non ha fatto altro che deludere il popolo francese in relazione alle promesse che sono state fatte da questa famiglia politica nel corso dei decenni”. Barnier è un esponente di spicco della destra conservatrice, membro di Les Républicains (Lr).