CANBERRA - Il  ministro ombra per l’edilizia abitativa, Michael Sukkar, ha dichiarato che le prossime elezioni federali saranno un “referendum” sulla “Grande Australia”, invitando gli australiani a decidere se votare o meno i livelli di migrazione da lui definiti “insostenibili” del governo Albanese. Ospite di Sky News, Sukkar ha criticato la gestione laburista della migrazione, definendola “fuori controllo”.

Secondo Sukkar, negli ultimi due anni l’Australia ha accolto oltre un milione di nuovi migranti, mentre la costruzione di nuove case non riesce a tenere il passo, ndicando che, nello stesso arco di tempo, sono state realizzati non più di 300mila abitazioni.

“È chiaro che, con meno case e più immigrati, il livello di vita di ogni australiano è destinato a peggiorare”, ha affermato Sukkar.

Il deputato della Coalizione ha proposto un programma di migrazione “bilanciato e più sostenibile”, in contrasto con quello che definisce il piano laburista per una “Big Australia”. In caso di vittoria elettorale, la Coalizione intende ridurre la migrazione netta a 160mila ingressi all’anno, rispetto ai 260mila programmati dal governo per il 2024-25.

Sukkar ha anche fatto riferimento alla storia passata, criticando il Partito laburista per la gestione delle politiche migratorie, in particolare durante il governo Rudd, quando l’abbandono della “Pacific Solution” portò a un’esplosione degli arrivi illegali di richiedenti asilo.

Pur chiarendo di non essere contrario alla migrazione, Sukkar ha sottolineato l’importanza di un programma migratorio “pianificato” e in linea con gli interessi nazionali: “La mia famiglia è di origine migrante; sono un grande sostenitore della migrazione, ma deve essere gestita per il bene dell’Australia”.