SYDNEY - Durante il pranzo di beneficenza organizzato dalla Anika Foundation, una organizzazione che promuove, tra l’altro, la ricerca sulla depressione adolescenziale e il suicidio, la governatrice della Reserve Bank (RBA) Michele Bullock ha affrontato il tema del momento, le sfide economiche attuali dell’Australia, soffermandosi in particolar modo sull’inflazione, la politica monetaria e l’impatto delle scelte del consiglio della banca centrale sulla popolazione.

In agosto, la RBA ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento al 4,35%. Sebbene l’inflazione sia scesa dal suo picco, rimane ancora sopra l’obiettivo del 2-3%, con un’inflazione sottostante del 3,9% a giugno. L’obiettivo della RBA è riportare l’inflazione nei parametri desiderati, preservando al contempo i progressi ottenuti dal mercato del lavoro.

Le previsioni degli analisti economici e finanziari della banca centrale indicano che, se l’andamento dell’economia del Paese dovesse continuare in questa direzione, l’inflazione potrebbe rientrare nell’intervallo obiettivo entro la fine del 2024, avvicinandosi poi al 2,5% nel 2026. Tuttavia, rimane una significativa incertezza, con vari scenari che potrebbero influenzare l’evoluzione dell’economia. La RBA, pertanto, mantiene una politica monetaria restrittiva, necessaria per controllare l’inflazione.

“Le circostanze possono ovviamente cambiare, e se le condizioni economiche non si evolvono come previsto, il Consiglio risponderà di conseguenza. Tuttavia, se l’economia si evolve sostanzialmente come previsto, il Consiglio non prevede di essere in grado di ridurre i tassi nel breve termine”.

La governatrice ha anche spiegato come mai il dato dell’inflazione abbia raggiunto livelli non tollerabili, soprattutto nella fase post pandemia quando, tra il 2022 e il 2023, la maggior parte dei beni ha registrato aumenti in maniera più rapida rispetto alla media storica. L’inflazione dei prezzi delle case e dei beni è stata particolarmente alta, e se, superata la fase di picco del tasso di inflazione, per i beni di consumo, come i prodotti di lunga durata e quelli alimentari, siamo vicini alla media storica, i costi del settore immobiliare rimangono le principali fonti di pressione inflazionistica.

L’inflazione nel settore dei servizi, come la ristorazione e le attività ricreative, ha registrato una crescita del 5,3% nell’ultimo anno, riflettendo pressioni interne, tra cui l’aumento dei costi di energia, assicurazioni e manodopera.

Nel discorso di questa mattina la governatrice Bullock ha sottolineato l’impegno della banca per ridurre l’inflazione con lo scopo precipuo di proteggere l’economia e le famiglie. Un’inflazione alta e variabile rende difficile pianificare il futuro, riducendo la produttività e incidendo sui redditi delle famiglie. La banca centrale, come ha sottolineato la Governatrice, adotta un approccio che favorisca la stabilità economica.

Una nota agrodolce, nell’intervento di Michele Bullock, è legata all’impatto di questa complicata congiuntura economica: “Sebbene la fascia di popolazione [che subisce molto l’impatto dell’aumento del costo del denaro] sia nel complesso piuttosto ridotta, coloro che ne fanno parte hanno dovuto apportare aggiustamenti molto dolorosi per evitare di rimanere indietro con i pagamenti del mutuo. Questo include ridurre le spese agli articoli essenziali, acquistare beni e servizi di qualità inferiore, attingere ai risparmi o lavorare ore extra. Alcuni potrebbero infine prendere la difficile decisione di vendere la propria casa”, ha segnalato la Governatrice.

In conclusione, pur ammettendo che le politiche monetarie restrittive messe in atto dalla Reserve Bank stiano causando non poche difficoltà, la Governatrice ha ribadito che l’inflazione elevata è altrettanto dannosa per l’intero sistema economico e sociale. Ridurre l’inflazione è cruciale per garantire una crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro, obiettivi primari della Reserve Bank.