RAVELLO (Salerno) - Hanno lasciato definitivamente il monastero di Santa Chiara suor Massimiliana Panza e suor Angela Maria Punnacka, le due monache che avevano opposto resistenza al trasferimento per difendere l’antica istituzione dalla soppressione. Ma non vanno in altri conventi, perché sono destinatarie di provvedimento di “dimissione” (questa la formula specifica) per il loro atto di disobbedienza alla Chiesa e all’Ordine delle Suore Clarisse Urbaniste d’Italia. Entrambe, con la 97enne suor Maria Cristina Fiore, avevano rifiutato il trasferimento in tre diversi monasteri in attesa dell’atto di formalizzazione della donazione in favore di papa Francesco dell’intero patrimonio del secolare monastero, il cui valore si aggira tra i 50 e i 60 milioni di euro.
La loro decisione era stata mossa dalla volontà di salvarlo, ritenevano, da una eventuale soppressione e conseguenti mire speculative.Nell’antico convento si è insediata una nuova comunità, con tre suore che si sono aggiunte all’inferma e anziana consorella, a Ravello dal 1955, che necessita di assistenza, e che non sarebbe nemmeno a conoscenza di quanto accaduto. Dopo alterne vicende che hanno visto i superiori tendere a bloccare qualsiasi attività delle monache, il Dicastero per la vita consacrata (l’organismo della Curia romana che decide la vita religiosa del mondo cattolico), sollecitato e in comunione d’intenti con la federazione, ha decretato la soppressione del monastero.