SYDNEY - La vicenda giudiziaria di Bruce Lehrmann subisce un nuovo colpo. La Full Court della Corte Federale ha respinto il suo appello contro la sentenza che, nell’aprile 2024, aveva ritenuto provate le accuse di stupro mosse da Brittany Higgins nel 2019 all’interno del Parlamento australiano.
L’ex collaboratore politico, oggi trentenne, aveva citato per diffamazione Network Ten e la giornalista Lisa Wilkinson dopo l’intervista in cui Higgins rese pubblica la sua versione dei fatti. Ma l’azione legale si è trasformata in un boomerang.
Secondo la Corte, non c’è stato alcun errore di diritto o procedurale da parte del giudice Michael Lee, che aveva concluso che Higgins non aveva acconsentito al rapporto e che Lehrmann aveva agito con grave noncuranza rispetto al consenso. Il giudice Michael Wigney, leggendo il dispositivo, ha sottolineato che tutte le censure sollevate dalla difesa sono state respinte.
Lehrmann non era presente in aula e la sua legale, Zali Burrows, ha annunciato l’intenzione di chiedere un ulteriore ricorso all’Alta Corte. La difesa ha insistito sul fatto che il cliente sarebbe stato colto “di sorpresa” dalla qualificazione giuridica dei fatti, sostenendo che la conclusione di uno “stupro non violento” non fosse stata messa alla prova nel controesame. Ma la corte ha giudicato infondate queste obiezioni, rilevando che il cuore della questione — il rapporto senza consenso — era stato oggetto di approfondito interrogatorio.
L’avvocato di Ten, Matt Collins, ha definito “sorprendente” l’idea che Lehrmann avrebbe potuto testimoniare in modo diverso. Per Collins, il comportamento dell’ex staffer — aver avuto un rapporto sessuale con una collega gravemente intossicata, aver proseguito nonostante la sua ripresa di coscienza e averla lasciata in stato di semi-nudità — escludeva qualsiasi pretesa di tutela reputazionale.
La Corte ha inoltre rigettato le affermazioni della difesa secondo cui Lehrmann sarebbe diventato “uno zimbello nazionale” e quindi meritevole di un risarcimento maggiore in caso di successo dell’appello. Al contrario, la decisione conferma che Lehrmann potrebbe dover pagare circa due milioni di dollari, come stabilito originariamente.
Lehrmann continua a negare qualsiasi abuso compiuto. Il procedimento penale avviato nel 2022 era stato archiviato senza pronunce di merito, ma la causa civile ha ormai consolidato un giudizio severo: “Sfuggito alla fossa dei leoni, è tornato indietro a recuperare il cappello”, aveva osservato a suo tempo il giudice Lee.