Tanti i luoghi, le storie e le leggende, in molti casi poco noti, che raccontano la vita di Napoleone Bonaparte all’Elba dove, da mesi, si lavora alla ricorrenza dei 200 anni dalla morte del generale francese. Dieci mesi, fra il 1814 e il 1815, durò il suo breve, ma molto significativo esilio nella più grande isola dell’arcipelago toscano.

Napoleone era un grande appassionato di filosofia e scienza, giardinaggio e ingegneria e per sostenere le proprie abitudini di studioso e pensatore individuò la Palazzina dei Mulini come prima residenza così chiamata per l’antica presenza nel luogo di alcuni mulini a vento. Qui, Napoleone, che dormiva pochissimo, pare trascorresse molte delle sue notti nel giardino, passeggiando e meditando.

Come residenza estiva, invece, fece riadattare villa San Martino, nell’entroterra dell’Elba. Pochi sanno che l’imperatore fece allestire delle stanze anche tra le mura di Forte San Giacomo a Porto Azzurro mentre a Rio, accanto a quella che oggi è la sede del Museo del Parco Minerario, sorge un’antica villa che fu palazzo governativo e dove Napoleone era solito alloggiare.

A lui viene attribuito il merito di aver istituito la prima Doc elbana, riconoscendo il valore del vino Aleatico e la sua passione per i vini si tradusse durante il suo soggiorno nell’isola in un progetto ambizioso come la realizzazione di un’azienda vitivinicola e riserva di caccia intorno a San Martino, dove fece impiantare diversi vitigni.

Per il bicentenario della morte una fitta rete di città e associazioni non solo italiane vorrebbero creare una Settimana Napoleonica che diventi un evento annuale ricorrente, capace di offrire a chi lo desidera una vacanza esperienziale ricca di storia e cultura, nell’ottica dell’edutainment, con appuntamenti diffusi su tutta l’Elba e rivolta ad adulti, ragazzi e bambini.