Il pesce ha la meglio sulla carne e vince la sfida. Anzi, trionfa. Almeno dal punto di vista nutrizionale. Cotto alla griglia o al vapore, il pesce è uno degli alimenti più consigliati nella dieta, molto più della carne. Alcuni prodotti marini come salmone, cozze o acciughe forniscono più proteine di manzo, maiale o pollo. Oltre all’assunzione di proteine va sottolineata anche la loro importanza come fonte di acidi grassi omega-3. Le migliori opzioni sono i pesci grassi, tra cui il salmone, quelli che si trovano nella parte più superficiale degli oceani e dei mari, come sardine e acciughe, e bivalvi come cozze e ostriche, anche in termini di emissioni di gas serra. E anche perché le proteine fornite dai prodotti marini sono di ottima qualità e il pesce è fonte di nutrienti come il selenio e lo iodio, sostanze che l’essere umano non può fabbricare da solo e ha bisogno di ingerire per averli. Mentre in termini di contenuto di grassi è molto inferiore alla carne: al massimo, il pesce può contenere un totale del 12% di grassi rispetto al 30% della carne. Inoltre, certe specie sono particolarmente ricche di vitamina D, mentre altre si distinguono per il lorocontenuto di omega-3. Questo nutriente è particolarmente importante perché aiuta nella crescita i bambini e favorisce lo sviluppo delle loro capacità cognitive e di quelle degli anziani. È anche antinfiammatorio, benefico per la vista e per il sistema circolatorio. Come detto, da non sottovalutare l’importanza dell’aspetto ambientale del valore-pesce quando si dà la priorità a determinati alimenti, perché l’aumento del consumo di piccoli pelagici, salmonidi e bivalvi catturati in natura ridurrebbe significativamente le emissioni di gas serra derivanti dal consumo di frutti di mare, migliorando al contempo i benefici nutrizionali, in particolare se la carne rossa venisse sostituita. Da non dimenticare infine il pesce bianco: in fondo alla tavola con la densità nutritiva più bassa, ci sono i crostacei e il pesce bianco, come il merluzzo. Cioè, secondo i dati, sono quelli che hanno meno nutrienti in relazione alle calorie che forniscono. Il fatto però che abbiano una densità nutrizionale inferiore non significa affatto che debbano essere rimossi dalla dieta.
E a proposito di carne, mangiare hamburger riduce il rischio di depressione. A dirlo, un team di psichiatri secondo i quali la carne di manzo è l’unico alimento collegato a un minor rischio di depressione. E’ stato scoperto che una maggiore assunzione di carne bovina può essere protettiva contro il disturbo depressivo. Gli studiosi, poi, hanno esaminato quali geni erano associati al consumo di più carne bovina e quindi hanno verificato se gli stessi geni erano anche associati al rischio di depressione. Il pesce non grasso era associato a un rischio più elevato di malattia depressiva. I mangiatori di carne, dunque, sembrano avere una migliore salute psicologica. Non è chiaro come la carne di manzo possa essere protettiva, ma si sottolinea come contenga sostanze nutritive che possono essere utili nella prevenzione della depressione, tra cui zinco, ferro, vitamine del gruppo B e proteine. I nutrienti presenti nella carne bovina, tra cui il ferro e le vitamine del gruppo B note per aiutare il funzionamento del cervello, potrebbero essere responsabili dell’effetto protettivo.