ROMA - “Lettera di avvertimento”. Si intitola così, a quanto si apprende, una missiva dai toni minatori recapitata per posta al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo ufficio a Palazzo Chigi, inviata da un sedicente “Global movement against the nazi-zionist terrorist state of Israel for the liberation of Palestine”. 

Sulla busta, dove si indica il mittente, c'è la sigla  A.F. e un indirizzo di Bologna. Da domani, si legge nella lettera, già segnalata alle forze di sicurezza, chi scrive intende usare “la forza armata per colpire tutti gli interessi dello Stato terrorista di Israele, accusato a livello internazionale di crimini di guerra e genocidio, comprese le sue ambasciate, i suoi musei e tutte le attività e raduni in tutto il mondo”. 

Il messaggio è chiaro: si tratta di un avvertimento alle autorità dei paesi che appoggiano Israele, “alla luce del silenzio globale e del sostegno illimitato al crimine di genocidio contro il popolo palestinese”. Così dichiara nel testo, minacciando esplicitamente le ambasciate, i musei e tutte le attività e raduni israeliani del mondo. 

“Invitiamo i governi sopra menzionati a smettere di sostenere lo stato terrorista nazi-sionista di Israele e a adottare una posizione di neutralità. Esortiamo inoltre le vostre forze e tutti gli individui associati a questa entità a evacuare le loro posizioni per la loro sicurezza” conclude la missiva. 

Il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, ha immediatamente espresso “massima e incondizionata solidarietà al ministro Tajani” sottolineando che il gesto dimostrerebbe l'impegno che sta investendo su vari temi e scenari.  

“Il fatto si commenta da sé e sono in corso delle verifiche per realizzare la sua reale portata” ha aggiunto il ministro.