WASHINGTON - “Sono sempre pronto per una buona battaglia”, ha risposto all’anchor di Fox News, Sean Hannity, che gli aveva chiesto se avrebbe considerato di scendere in campo nel caso Trump rinunciasse alla gara. “Tengo profondamente all’America. Io e te siamo parte del movimento conservatore da moltissimo tempo, intendo continuare”, ha aggiunto.

Il conduttore ha replicato che prenderà la risposta di Pompeo come “un forte forse” e l’ex segretario di Stato ha risposto: “Perfetto”. L’ex capo della diplomazia degli Usa è tra i papabili alla Casa Bianca, insieme ad altri big del partito, tutti intervenuti alla recente conferenza dei conservatori Cpac prima di Trump: i senatori Tom Cotton, Ted Cruz, Josh Hawley e Rick Scott, i governatori della Florida, Ron DeSantis, e del South Dakota, Kristi Noem.

Assenti invece l’ex vicepresidente Mike Pence e l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley, anche loro tra i possibili contendenti ma caduti in disgrazia agli occhi di Trump.   

Nell’intervista Pompeo si è anche scagliato contro le priorità di politica estera delineate dal presidente Biden, ribadendo che la Cina rappresenta “la minaccia più sostanziale al nostro modo di vivere”, una minaccia che per Pompeo va presa “più seriamente” dall’attuale amministrazione.

Ha criticato anche il rilascio del rapporto sull’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, definendolo un’azione “spericolata”, che aveva lo scopo “di danneggiare le relazioni con il regno dell’Arabia Saudita”.