CANBERRA - Dopo l’annuncio ufficiale di questa mattina da parte di David Littleproud sull’uscita dei Nazionali, Ley ha ribadito che “la porta resta aperta” e ha sottolineato la volontà di continuare a dialogare mantendo la continuità nel rapporto tra i due partiti.
“Abbiamo molto in comune - ha detto Ley -. Il nostro obiettivo resta quello di contrastare il governo Albanese. Rispettiamo la decisione dei Nazionali, ma crediamo che siamo più forti quando lavoriamo insieme”.
Ley ha anche spiegato che il fallimento delle trattative deriva dal rifiuto dei Nazionali di accettare la proposta dei Liberali di un gabinetto ombra congiunto con ministri di entrambi i partiti, procedendo in modo “unitario” per poi lavorare separatamente sulle politiche e riunirsi per presentare tali politiche al momento opportuno. “Non potevamo procedere senza un fronte unito e una visione politica comune”.
Mentre Ley tentava di salvare il rapporto tra i due partiti, sorvolando sull'elemento di maggiore disaccordo con i Nazionali, vale a dire lo Zero Netto emissioni, il ministro del Tesoro Jim Chalmers non ha perso l’occasione per attaccare. Commentando la frattura con euforia, Chalmers ha definito la situazione “un collasso nucleare” e “un cumulo di macerie fumanti”.
“La nuova leadership ha già fallito - ha detto il ministro -. Sono divisi sulle persone e sulle politiche. Gli australiani vedono il caos e la disfunzione, non un’alternativa credibile”.
Secondo Chalmers, il crollo della Coalizione evidenzia l’incapacità dell’opposizione di apprendere dagli errori del passato: “Oggi parliamo di un governo che taglia i tassi d’interesse per sostenere le famiglie, mentre l’opposizione si autodistrugge. Questo è il contrasto chiaro davanti agli occhi di tutti”.