MELBOURNE – La deputata indipendente del Victoria Moira Deeming ha avviato un’azione legale per diffamazione nei confronti del leader liberale John Pesutto.
Deeming, rappresentante di Western Metropolitan alla Camera Alta, espulsa dal gruppo parlamentare liberale, aveva minacciato a più riprese l’azione legale, per la protratta disputa per la sua partecipazione, lo scorso marzo quando era in Parlamento da quattro mesi, alla manifestazione Let Women Speak contro i diritti dei transessuali, durante la quale un gruppo di neonazisti ha fatto il saluto a braccio teso.
Pesutto, dopo l’evento, ha subito proposto l’espulsione di Demming, citando la relazione che aveva con gli organizzatori della manifestazione, che erano collegati a frange di estrema destra e neonaziste, ma la deputata è stata sospesa per nove mesi, prima di venir espulsa a maggio.
Dopo che mesi di mediazione tra le parti non hanno dato esito positivo, Deeming ha ora fatto causa al leader dell’opposizione presso la Corte federale, chiedendo un risarcimento danni.
Dalla documentazione presentata in tribunale dal suo collegio legale, Deeming si ritiene diffamata dalle affermazioni di Pesutto, che avrebbe detto che la deputata è una neonazista e una suprematista bianca, e che è solidale con gruppi neonazisti e di suprematisti bianchi, quindi non idonea ad appartenere al Partito liberale e sedere in Parlamento.
Nell’atto di citazione, Deeming sostiene la copertura mediatica della manifestazione e dei suoi organizzatori, le conferenze stampa di Pesutto e il ‘dossier’ fornito da quest’ultimo ai giornalisti, hanno provocato una reazione a catena che ha portato ad atti di vandalismo contro il suo ufficio elettorale, la ritrattazione di inviti ad eventi comunitari, reazioni sui social network, minacce e abusi.
Il Partito liberale del Victoria ha declinato ogni commento, ma lo scorso mese, dopo che Deeming aveva segnalato l’intenzione di agire attraverso vie legali, Pesutto aveva detto che era per lui necessario “correggere” alcune inesattezze: “La sospensione e la susseguente espulsione di Deeming non avevano nulla a che vedere con le sue posizioni sulle istanze femminili; non ho mai accusato Deeming di essere una simpatizzante neonazista; l’intera vicenda non ha nulla a che fare con la libertà di parola o espressione; la questione è sempre stata che Deeming non ha preso le distanze dalle proteste neonaziste, quando è stata sollecitata a farlo dai colleghi di Partito”.
Pesutto ha detto che difenderà vigorosamente il Partito liberale e se stesso in ogni procedimento a suo carico, e non chiederà alcun finanziamento dal Partito per coprire le spese legali.