CANBERRA - Le due forze, storici partner di coalizione, stanno valutando una riconciliazione, mentre i liberali posticipano l’annuncio della formazione del governo ombra e l’assegnazione dei portafogli. Ieri sera, durante una riunione virtuale, la leader liberale Sussan Ley ha illustrato la posizione del partito, riscontrando un consenso diffuso sul ritorno alla Coalizione, ma non a ogni costo.
I nazionali chiedono impegni precisi: sostegno all’energia nucleare, nuove leggi sulla dismissione aziendale a salvaguardia del regime di concorrenza e dei consumatori, un fondo d’investimento regionale e il potenziamento della copertura telefonica nelle aree rurali. Una fonte liberale ha dichiarato che nessuna delle proposte rappresenta una condizione insormontabile, ma rimangono dubbi sui costi e sul finanziamento.
Non sono state avanzate controproposte, ma un nuovo incontro è previsto per approfondire i dettagli. La rimozione della moratoria sull’energia nucleare, senza l’obbligo vincolante di costruire sette centrali, potrebbe rappresentare un punto d’accordo.
Con i laburisti saldamente al governo, i liberali vedono nella riunificazione una strategia necessaria per garantire stabilità. I nazionali si erano ritirati dall’alleanza dopo che il loro leader, David Littleproud, non era riuscito a ottenere da Ley l’impegno sulle politiche chiave.
Ley non aveva respinto le richieste, ma aveva sottolineato la necessità di un confronto interno dopo la sconfitta elettorale del 3 maggio.