ANKARA - Il capo di Stato maggiore dell’esercito libico, Mohammed Ali Ahmed Al-Haddad, è morto martedì (ora locale) in un incidente aereo avvenuto in Turchia, poco dopo la conclusione di una visita ufficiale ad Ankara.

A confermarlo è stato il primo ministro del governo libico riconosciuto a livello internazionale, Abdulhamid Dbeibah, che ha parlato di una perdita “grave e dolorosa” per il Paese.

Secondo quanto riferito da Dbeibah, sul jet si trovavano anche il comandante delle forze terrestri libiche, il direttore dell’autorità per l’industria militare, un consigliere del capo di Stato maggiore e un fotografo dell’ufficio militare. Tutti risultano deceduti nell’incidente. “È una perdita enorme per la nazione, per l’istituzione militare e per tutto il popolo libico”, ha dichiarato il primo ministro in una nota ufficiale.

Il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya ha spiegato che l’aereo, un Dassault Falcon 50, era decollato dall’aeroporto di Esenboğa ad Ankara alle 17:10 GMT, diretto a Tripoli. Il contatto radio con il velivolo si è interrotto 42 minuti più tardi, mentre sorvolava il distretto di Haymana. I rottami sono stati individuati nei pressi del villaggio di Kesikkavak, in un’area rurale a sud della capitale turca.

Secondo le autorità turche, l’equipaggio aveva richiesto un atterraggio di emergenza mentre si trovava sopra Haymana, ma non è stato possibile ristabilire le comunicazioni. Le cause dell’incidente non sono state ancora chiarite e un’indagine è stata avviata per accertare le responsabilità e le circostanze dello schianto.

La visita di Al-Haddad in Turchia era stata annunciata dal ministero della Difesa turco, che aveva reso noto un incontro con il ministro Yasar Guler, con il suo omologo Selcuk Bayraktaroglu e con altri alti comandanti militari turchi. L’incidente è avvenuto appena un giorno dopo che il parlamento di Ankara aveva approvato l’estensione per altri due anni del mandato delle truppe turche dispiegate in Libia.

La Turchia, membro della NATO, sostiene politicamente e militarmente il governo di Tripoli dal 2020, quando inviò personale militare per addestramento e assistenza, siglando anche un accordo sulla delimitazione marittima contestato da Egitto e Grecia. Nel 2022, Ankara e Tripoli hanno inoltre firmato un’intesa preliminare sull’esplorazione energetica, anch’essa oggetto di critiche regionali.

Negli ultimi mesi, tuttavia, la Turchia ha avviato un riavvicinamento anche alla fazione orientale della Libia, nel quadro della cosiddetta politica “One Libya”. La morte di Al-Haddad rischia ora di avere ripercussioni rilevanti sugli equilibri interni libici e sulle relazioni militari tra Tripoli e Ankara.