SYDNEY - La decisione è stata presa dal giudice della Corte federale Michael Lee, che ha stabilito che la multa dovesse “avvicinarsi al massimo consentito di 121 milioni” e non potesse essere inferiore a 90 milioni.
Secondo la sentenza, 50 milioni saranno versati al sindacato dei trasporti (TWU), che ha guidato la battaglia legale a tutela dei lavoratori. La destinazione della parte restante sarà decisa in una successiva udienza.
La Corte ha stigmatizzato l’atteggiamento della compagnia, accusata di aver mostrato il “pentimento sbagliato”, più preoccupata dei danni alla propria immagine che delle conseguenze sui dipendenti licenziati. Particolare disappunto è stato espresso per il fatto che l’ex amministratore delegato Alan Joyce sia rimasto ai margini del procedimento decisionale, creando “incertezza” sul ruolo effettivo della dirigenza.
Il giudice Lee ha sottolineato come il comportamento di Qantas rifletta una cultura aziendale radicata nelle relazioni industriali, poco incline a un reale cambiamento. Nonostante le scuse presentate dall’attuale CEO Vanessa Hudson, la Corte ha rilevato che il pentimento della compagnia sembra derivare più dal danno reputazionale che da un autentico rimorso verso i lavoratori.
Per il sindacato e per i legali dei dipendenti, si tratta di una vittoria storica. Josh Bornstein, il legale che ha seguito il caso, ha definito la sanzione “un monito a tutta l’Australia aziendale” sul fatto che violazioni pianificate dei diritti dei lavoratori porteranno a conseguenze economiche severe.
Il segretario nazionale del TWU, Michael Kaine, ha celebrato la sentenza come una “vittoria epocale” per i dipendenti che hanno lottato contro una decisione definita “senza scrupoli e illegale”.
La sanzione si aggiunge ad altri recenti procedimenti nei confronti di Qantas: nel 2024 la compagnia era già stata multata per 100 milioni di dollari per la vendita di biglietti di voli cancellati, e nel 2023 era stata riconosciuta colpevole di aver sospeso illegalmente un dipendente che aveva sollevato preoccupazioni legate al COVID.
Con tre sconfitte legali in pochi anni, il caso Qantas rappresenta un segnale di avvertimento per le grandi imprese australiane: la violazione dei diritti dei lavoratori ha un costo, talvolta molto salato.