MELBOURNE – Shaun Turner, operatore ecologico del Comune di Darebin, nell’area metropolitana di Melbourne, è stato reintegrato dalla Fair Work Commission (FWC) dopo essere stato licenziato per aver espresso dissenso nei confronti di un omaggio ai custodi tradizionali aborigeni durante una riunione di lavoro. Il tribunale ha stabilito che il licenziamento è stato “ingiusto” e “sproporzionato”, segnando una vittoria significativa in materia di libertà di espressione sul posto di lavoro.
L’episodio risale all’aprile del 2024, quando durante una riunione del personale un collega di Turner ha iniziato a pronunciare per la prima volta un Acknowledgement of Country, pratica che prevede il riconoscimento dei custodi tradizionali aborigeni del territorio su cui ci si trova. Turner ha interrotto il discorso, esprimendo sorpreso: “State scherzando? Questo dovrebbe essere per occasioni speciali, fra poco lo faremo anche per aprire una lettera”.
Il dipendente, successivamente, ha chiarito di non avere avuto alcuna intenzione polemica, ma di avere voluto semplicemente sottolineare come la pratica stesse diventando a suo avviso eccessiva. “Se dobbiamo ringraziare qualcuno, dovremmo ringraziare le persone che hanno indossato l’uniforme e hanno combattuto per il nostro Paese”, avrebbe aggiunto.
A maggio, durante un incontro con i responsabili del personale, ha dichiarato: “Non ho bisogno di essere accolto nel mio stesso Paese”; e ha chiesto “la cortesia di [potersi] allontanare” durante eventuali future cerimonie di benvenuto. La direzione del Comune, invece, ha interpretato queste affermazioni come segni di discriminazione razziale e di un comportamento irrispettoso verso i colleghi.
Il 3 giugno 2024, dopo sette anni di servizio, Turner è stato licenziato. La lettera di licenziamento sosteneva che il lavoratore non aveva garantito “un ambiente di lavoro fondato sul rispetto reciproco e libero da discriminazioni, molestie e intimidazioni” e che aveva “incitato all’odio o al disprezzo verso un’altra persona a causa della razza”.
La scorsa settimana, però, la Fair Work Commission ha ribaltato la decisione del Comune. Il vice presidente della FWC, Richard Clancy, ha stabilito che “il licenziamento è stato irragionevole, perché non esisteva un valido motivo per allontanare il lavoratore”. Ha sottolineato che non vi erano prove che i colleghi di Turner si fossero sentiti offesi, e che “la sua reazione è stata piuttosto un’espressione di sorpresa”.
Ha aggiunto: “Anche se si volessero considerare valide le ragioni legate ai commenti sul Riconoscimento del territorio e sul collega, il licenziamento risulta comunque sproporzionato rispetto al contesto in cui sono stati espressi e alle circostanze personali di Mr Turner”. Il giudice ha anche evidenziato delle incongruenze nella lettera di licenziamento, affermando che Turner non aveva mai confermato di aver detto che “gli aborigeni non meritano un riconoscimento all’inizio delle riunioni”, come sostenuto dal Comune.
Turner ha dichiarato davanti alla Commissione: “Non sono un razzista. Sono cresciuto a Broadmeadows, in una famiglia di otto persone. I miei migliori amici sono aborigeni, uno ha sposato mia sorella. Ho una nipote e pronipoti aborigeni”. Ha aggiunto di sentirsi “etichettato ingiustamente” e di ritenere che “ognuno abbia diritto alla propria opinione, soprattutto in un Paese libero come l’Australia”.
La decisione della Fair Work Commission ha scatenato reazioni divergenti. L’Ad del Comune di Darebin, Michael Tudball, ha dichiarato in una nota: “Rispettiamo il processo legale e l’autorità della Commissione. Colgo l’occasione per ribadire il nostro impegno a garantire un ambiente di lavoro sicuro sotto ogni aspetto: fisico, culturale ed emotivo”. Tuttavia, il Comune non ha voluto chiarire se, in futuro, ai dipendenti verrà consentito di astenersi dalla partecipazione all’Acknowledgement of Country.