JENIN - Un’unità delle forze di difesa israeliane (Idf) ha sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania, creando panico fra i diplomatici. La delegazione era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo. Tra loro anche il viceconsole italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino.
Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha postato alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell’esercito a Jenin. Si vedono i soldati sparare in aria dall’interno del campo profughi di Jenin e il gruppo che scappa verso le proprie auto.
Non sono stati segnalati feriti. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione comprendeva diplomatici provenienti da Francia, Regno Unito, Canada, Spagna, Russia, Egitto, Giordania, Marocco, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Lituania, Polonia, Turchia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India e Cile.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato con il viceconsole coinvolto nell’episodio a Jenin, il diplomatico non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l’accaduto con il Governo di Israele: “Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, ha detto Tajani, secondo quanto hanno riferito fonti della Farnesina.
“Ho appena parlato con Alessandro Tutino, viceconsole d’Italia a Gerusalemme, che sta bene e che era tra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin. Chiediamo al governo d’Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, scrive il ministro degli Esteri su X.
Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prevot si dice “scioccato nell’apprendere che oggi l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su una ventina di diplomatici, tra cui un collega belga. Per fortuna sta bene”, ha scritto su X, spiegando che “questi diplomatici stavano effettuando una visita ufficiale a Jenin, coordinata con l’esercito israeliano, con un convoglio di circa venti veicoli chiaramente identificabili. Il Belgio esige da Israele spiegazioni convincenti’’.
Sull’episodio è intervenuto anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas: “Qualsiasi minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile”, ha affermato condannando gli spari dell’Idf a Jenin. Parlando ai giornalisti a Bruxelles, Kallas ha “chiesto a Israele di indagare su quanto accaduto e di individuare i responsabili”, chiamandoli a rispondere.
Un portavoce dell’Idf ha affermato che “da una prima indagine risulta che la delegazione si è allontanata dal percorso previsto ed è giunta in un’area in cui non era autorizzata a trovarsi. Una forza dell’Idf operativa sul posto ha effettuato colpi di avvertimento”. L’Idf ha aggiunto, inoltre, che “saranno immediatamente contattati i rappresentanti dei Paesi coinvolti, e nei prossimi giorni condurrà colloqui personali con i diplomatici per aggiornarli sui risultati preliminari dell’indagine”.
Il ministero degli Esteri palestinesi chiarisce sul suo account X che la delegazione diplomatica internazionale “stava svolgendo una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le violazioni perpetrate dall’esercito israeliano contro il popolo palestinese”. Questo atto, ha aggiunto il ministro palestinese, “deliberato e illecito, costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale”, ha detto chiedendo protezione internazionale per il popolo e il personale diplomatico che opera in Palestina.
I media palestinesi riferiscono inoltre che l’Idf ha colpito con l’artiglieria l’ospedale al-Awda, nel nord della Striscia di Gaza. Al momento non vengono riportati dettagli, mentre Hamas fa sapere che sono almeno 82 i palestinesi uccisi, e 262 quelli feriti, negli attacchi dell’esercito israeliano a Gaza nelle ultime 24 ore. Dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023, il bilancio complessivo conta 53.655 vittime e 121.950 feriti, aggiunge la nota.
Gli attivisti delle organizzazioni di destra Tzav 9 e Israeli Reservists-Generation of Victory avrebbero tentato di impedire ai camion degli aiuti umanitari di raggiungere Gaza, ostruendo la strada che conduce al valico merci di Kerem Shalom, all’estremità meridionale della Striscia. Lo riporta il Times of Israel.
Tzav 9, che si oppone alla fornitura di aiuti a Gaza finché Hamas continuerà a tenere in ostaggio gli israeliani, diffonde filmati di attivisti che camminano lentamente davanti ai camion per impedirne l’avanzata e di almeno un attivista che viene arrestato. La polizia afferma che un manifestante è stato arrestato per aver tentato di bloccare la strada e un altro per non aver ascoltato le istruzioni della polizia e aver ostacolato gli agenti nello svolgimento del loro dovere.