Il PIL misura il valore di tutti i beni e servizi prodotti in Italia. Il 9 marzo 2020, quando il governo italiano, sotto la guida del primo ministro Giuseppe Conte, impose una quarantena nazionale che limitava la circolazione delle persone tranne che per assoluta necessità, lavoro e salute, non vi era dubbio che ci sarebbe stato un impatto negativo sull'economia. In particolare, sul PIL. Ma al tempo nessuno sapeva quantificarlo esattamente.
L’FMI è stata la prima agenzia credibile a livello mondiale che ha cercato di fare previsioni sull’impatto del coronavirus sull’economia italiana. Il 6 aprile, circa un mese dopo la quarantena italiana, l’FMI ha pubblicato un rapporto sulle sue prospettive economiche mondiali, secondo cui la crescita economica italiana, o il PIL, sarebbe scesa del 9,1 percento. Una caduta massiccia sotto ogni punto di vista. Lo scorso anno il PIL italiano è stato di circa 1.800 miliardi di euro e una caduta del 9% è pari a 160 miliardi di euro, equivalente ad una perdita di 5-6 milioni di posti di lavoro italiani con un salario medio annuo di 25.000 euro. Uno scenario devastante per l’economia italiana. Ma quanto è probabile questo numero?
I numeri prodotti dall’FMI erano una stima. Ma ora abbiamo i primi dati reali che arrivano. Temo che l’impatto possa essere maggiore del previsto.
Secondo l’ISTAT, il PIL italiano è sceso del 4,8 percento nei primi 3 mesi dell’anno rispetto allo scorso anno. Ma la quarantena ha avuto luogo solo in uno di questi mesi, a marzo. Gennaio e febbraio sono stati “normali”. Questa cifra indica che a marzo il PIL sarebbe sceso di circa il 14,5 per cento. E la quarantena è ancora in corso al momento. Ciò significa che per l’attuale trimestre è probabile che questo livello di depressione venga mantenuto. Se l’economia iniziasse a riprendersi a giugno e se entro dicembre dovesse ritornare all’incirca al livello di gennaio, allora l’impatto sul PIL per l’economia italiana quest’anno sarebbe di circa l’8 percento. Questo è lo scenario migliore, anche se molto improbabile, perché mi aspetto che i confini nazionali rimarranno chiusi e impediranno il commercio internazionale per il resto dell’anno. Lo scenario peggiore si ha se l’economia italiana dovesse rimanere a questo livello basso fino alla fine dell’anno. Con lo scenario peggiore il calo del PIL per l’anno sarà del 12 percento.
Quindi i numeri reali sulla crescita economica pubblicati fino ad oggi suggeriscono che la crescita economica italiana per l’anno sarà compresa tra -8 e -12 percento. Secondo me questo significa che il dato dell’FMI era un dato molto probabile e anche ottimista. È triste, ma l’economia italiana quest’anno sarà devastata dal coronavirus.
Comunque ci sono alcune buone notizie all’orizzonte. Secondo l’FMI, il 2021 sarà un anno di recupero, con la previsione che l’economia italiana crescerà di quasi il 5 percento. Speriamo che abbiano ragione. Più di 5 milioni di posti di lavoro sono a rischio.