Due settimane fa, il 13 agosto, abbiamo pubblicato sulla nostra rubrica La Scatola dei Ricordi, in collaborazione con l’Italian Historical Society del Co.As.It., la storia di Soccorso Santoro, medico italiano che ha dedicato la sua vita ad aiutare i pazienti, prestando assistenza e cure alla comunità italiana di Melbourne negli anni del dopoguerra.
Quella di Soccorso è una storia d’amore e dedizione per il suo lavoro e per la sua patria, dividendo il suo tempo tra la pratica della medicina, la sua famiglia e l’impegno nella diffusione della cultura italiana.
Arrivato a Melbourne nel 1930, Soccorso iniziò a lavorare presso la clinica Professional Chambers con sede al 110 di Collins Street fino al 1939, quando con l’arrivo della guerra, venne internato nel campo di Tatura, in Victoria.
“Grazie agli sforzi di mia madre, cittadina australiana, venne rilasciato dopo sole sei settimane, a differenza di altri italiani che rimasero rinchiusi fino al termine della guerra”, ha raccontato George Santoro, figlio di Soccorso e anche lui medico.
Il rilascio di Soccorso avvenne però sotto alcune condizioni, tra cui: doveva presentarsi alla stazione di polizia di Kew tre volte la settimana, non gli era consentito allontanarsi per più di 40 km dal suo domicilio, gli venne concesso di continuare a lavorare ma non era permesso avere più di tre italiani allo stesso momento presso la clinica: “
Perquisirono la nostra casa più volte, senza però trovare tutta la collezione di libri della Società Dante Alighieri nascosta in cantina. Ciò nonostante, ci hanno sempre trattato con rispetto e le volte che mi sono recato a fargli visita a Tatura, le guardie mi hanno regalato arance e hanno giocato con me!”.
Dopo appena un anno dalla prematura scomparsa del padre, nel 1962, George si laurea presso la University of Melbourne e pratica medicina presso la sua clinica inaugurata nel 1965 nel quartiere di Richmond, dove abitavano molti italiani all’epoca.
“Io e mio padre eravamo molto legati e grazie a lui ho deciso di diventare medico, è stato sempre una grande ispirazione nella mia vita. Mio padre mi ha spinto a imparare l’italiano e oltre medicina, ho anche studiato l’italiano all’università”, ha raccontato George del padre, sottolineando che Soccorso dedicò molti anni alla diffusione della lingua italiana, ricoprendo la carica di presidente della Società Dante Alighieri dal 1931 al 1959.

Il dottor Soccorso Santoro insieme a suo figlio George presso la loro residenza a Kew. (Foto gentilmente concesse dall’Italian Historical Society del Co.As.It.). Il dottor Santoro ha recentemente donato alla Società Storica Italiana del Co.As.It. il ‘Soccorso Santoro Archive’, che include moltissimo materiale riguardante la storia dei due medici
Nel 1990, George Santoro ha ricevuto l’onorificenza del Member of the Order of Australia e venti anni dopo, nel 2010 è stato insignito dell’onorificenza AO per i servizi resi alla medicina e per il contributo a numerose organizzazioni e alla comunità italiana.
Ha ricoperto ruoli importanti tra cui quello di primo presidente non anglosassone dell’Australian Medical Association (AMA) nel 1983; presidente dell’Associazione Medici Italiani e della Victorian Medical Benevolent Association; presidente della San Carlo Homes for the Aged (dal 1989 al 1997); tra i riconoscimenti ricevuti: Medaglia d’oro Australian Medical Association del Victoria nel 2006 e Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1994.