Si è tenuto nei giorni scorsi il terzo appuntamento della serie ‘Traces of Italy: Legacies of Italian Shaping Australia’s Cultural Landscape’, dedicato ad Augusto Lorenzini, artista e decoratore romano che contribuì a definire lo stile degli interni di Sydney tra gli anni 1880 e 1890.
Arrivato in città nel 1883, dopo esperienze a Roma, a Parigi in Francia e Londra in Inghilterra, Lorenzini portò con sé un bagaglio estetico europeo che mise al servizio delle famiglie più in vista dell’epoca.
Le sue decorazioni, rimaste per decenni in archivi dimenticati, sono state riportate alla luce grazie al lavoro di ricerca di Matthew Stephens dei Museums of History New South Wales.
Nel corso della serata, Stephens ha illustrato alcune delle opere più significative dell’artista, sottolineandone il ruolo nel dare forma a una Sydney che aspirava a mostrarsi moderna e cosmopolita. La sua presentazione ha permesso di restituire visibilità a un protagonista poco conosciuto della scena culturale ottocentesca.
A portare la prospettiva contemporanea è stata invece Sonia Audoly, architetta e interior designer, oggi docente al Design Centre Enmore, TAFE NSW.
Nel suo intervento, Audoly ha raccontato come l’eredità di Lorenzini abbia influenzato il restauro di una villa in stile italianeggiante a Queen’s Park negli anni ’90, mostrando la continuità di uno stile che ancora oggi trova spazio nel design australiano. L’evento dedicato a Lorenzini, come detto fa parte della serie ‘Traces of Italy: Legacies of Italian Shaping Australia’s Cultural Landscape’, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Sydney, in collaborazione con il consolato generale d’Italia a Sydney.
La serata ha offerto così un doppio sguardo: da un lato la riscoperta storica di un artista che aveva quasi rischiato l’oblio, dall’altro la testimonianza di come le sue tracce decorative siano ancora capaci di dialogare con la sensibilità contemporanea.
Un nuovo tassello che conferma la presenza italiana come parte integrante del paesaggio culturale australiano.