SYDNEY - Quante donne hanno fatto, e fanno, la storia degli Italiani in Australia? Molte hanno contribuito per diventare ciò che siamo come Nazione e tutt’ora affermano e confermano il nostro valore culturale all’estero.
Ad inaugurare al meglio 2022 ci pensato Lisa Genovese che ha concluso lo scorso anno con l’elezione da vice presidente dopo la sua candidatura al Comites (Comitato Italiani all’Estero) e con grande gioia e soddisfazione è pronta per intraprendere un nuovo impegno nella comunità italiana “Questa è una grande opportunità per tutto il comitato. Sta a noi ora mantenere il legame che potrà essere un nuovo punto di riferimento per gli italiani del New South Wales, abbracciando i bisogni di tutti, dalle nuove generazioni di Italo-Australiani ai prossimi immigrati italiani in Australia” esordisce con entusiasmo.
Nonostante Lisa sia nata e cresciuta qui a Sydney, la cultura e le tradizioni italiane hanno caratterizzato tutta la sua vita. Sia il padre, emigrato in giovane età dalla provincia Veneta di Treviso, sia la madre, Siciliana trasferitasi da bambina con la famiglia, hanno mantenuto le abitudini tipiche delle loro regioni d’origine trasmettendole un forte senso di appartenenza “I miei nonni si occupavano della casa e coltivando nel cortile i loro prodotti, non mancava mai il vino e salsicce fatte da loro”, ricorda.
“Pensavo che qualsiasi altro bambino in Australia crescesse in questo tipo di ambiente, ma presto ho realizzato la mia fortuna”.
Lisa ha ereditato un patrimonio prezioso “crescere a pochi passi dalla casa dei nonni è stato un privilegio, una parte fondamentale della mia vita”, ma non è la sola realtà che ha conosciuto. “Parte della mia famiglia si trova in Italia, e no trascorso con i miei parenti periodi lunghi che mi hanno consentito di conoscere ancora meglio le mie radici”.
In questo clima colorato ha sviluppato la sua più grande passione: il canto.
“Mia madre si accorse che ero intonata e iniziai a prendere lezioni di piano seguite da lezioni di canto ispirando ancora di più questa mia inclinazione”.
Lisa ha trascorso tutta la sua giovinezza esibendosi in vari spettacoli musicali, cantando per pubblicità e programmi televisivi però questo non le ha impedito di orientarsi verso una carriera accademica: “tenevo particolarmente al mio rendimento scolastico e mi piaceva studiare”. Così si laurea in Eonomia, contabilità e diritto commerciale presso La University of Sydney e per il successivo periodo della sua vita ha lavorato come contabile per varie aziende come Channel 9. Ama il suo lavoro e anche dopo una lunga giornata lavorativa non ha mai perso l’occasione per cantare alla cerimonie ed eventi, musica classica e anche Jazz.
La partecipazione al comitato esecutivo del Comites non è per Lisa la prima esperienza in un contesto comunitario italiano, in quanto da diversi anni è coinvolta in più associazioni italiane: “Anche questo è un modo per approfondire le mie origini, non me ne voglio privare perché è anche parte della mia educazione è felicemente membro della NIAWA, l’associazione delle donne italo-australiane, della quale frequenta gli eventi e sostiene le cause, cogliendo degli spunti di crescita personale.
“Amo il fatto che generazioni diverse si uniscano e si confrontino” anche se alla base della sua vicinanza all’associazione delle Donne Italo Australiane c’è una ragione profonda per Lisa: “È fondamentale dare spazio e voce alle donne che lottano per la parità”. Inoltre è parte dell’associazione degli insegnanti di canto ANATS NSW e da diversi anni ne è la tesoriera.
L’esperienza professionale di Lisa sarà sicuramente di buon auspicio per il rinnovato Comites “Sono desiderosa di dare un contributo e soprattutto di promuovere la cultura italiana trasmettendo la stessa importanza che ha avuto per me. Farò del mio meglio per accogliere i bisogni della comunità”. Lisa ha le idee chiare al riguardo: “So che alcuni dei bisogni dei nuovi arrivati dall’Italia sono diversi da quelli dei nostri nonni, tuttavia, alcuni bisogni alla base sono gli stessi, come sentirsi parte di una comunità ed essere accolti e assisti da essa”, come nelle storie che lei stessa ha ascoltato e custodito gelosamente con il suo patrimonio culturale.