BUENOS AIRES - Il progetto ‘Binario Due’ nasce nel 2015 nel Centro Umbro di Buenos Aires, dall’idea dei fratelli Ariel e Marcelo Lucarini, a capo del centro che si occupa di diffondere la storia e le tradizioni dell’Umbria per preservarne il patrimonio culturale. 

Una regione italiana di grande ricchezza artistica, storica e geografica, poco conosciuta.

Spesso l’unica località nota all’estero è Assisi, per il turismo religioso che ogni anno porta milioni di turisti e devoti di San Francesco nella città umbra. 

L’obiettivo del Centro Umbro è di far conoscere meglio questa regione, sia ai discendenti italoargentini, sia a chi sia interessato all’Italia da un punto di vista prettamente turistico.

Farlo attraverso un viaggio specialmente organizzato per conoscere quel territorio, è stato un modo per riunire tutti gli aspetti del lavoro svolto dall’associazione. 

Il nome ‘Binario Due’ riprende quello di una sezione del programma radiofonico L’ombelico del mondo, condotto dai fratelli Lucarini ogni domenica mattina su Radio Belgrano (AM 650), durante il quale si fa un viaggio immaginario in una località umbra, ogni volta diversa.  

È il viaggio fantastico che diventa realtà. 

Così, dal 7 al 23 maggio, venti persone con tre accompagnatori e rappresentanti del Centro Umbro hanno partecipato a questo bellissimo gita alla scoperta di una regione ingiustamente sottovalutata, che ha tantissimo da offrire.

Ad accompagnare il gruppo c’erano il presidente del Centro Ariel Lucarini, il segretario Marcelo Lucarini e il socio e il membro del direttivo Riccardo Perelindo. 

I partecipanti del viaggio ‘Binario Due’ in questa edizione del 2023

La passione per le proprie radici è l’ingrediente fondamentale che rende questo viaggio speciale, perché gli accompagnatori sono esperti di storia dell’immigrazione italiana in Argentina e hanno una profonda conoscenza delle tradizioni umbre.

Inoltre, sono tutti docenti, con un approccio molto didattico alla cultura.  

L’itinerario ideato dai fratelli Lucarini ha due aspetti fondamentali: quello turistico più generico e quello del turismo delle radici, pensato per i discendenti umbri che vogliono scoprire qualcosa di più sulle proprie origini.

Si visitano le principali città della regione, facendo base nel centro storico di Perugia per evitare troppi spostamenti inutili, approfittando al meglio del tempo disponibile. 

Si passa per Assisi, Santa Maria degli Angeli, Orvieto (con tappa obbligata per la visita del Duomo e degli splendidi affreschi rinascimentali di Luca Signorelli) e piccole località come Spello.

Qui, a giugno, si tiene la festa dell’Infiorata, durante la quale la città si riempie di tappeti fatti di migliaia di fiori.

In alcune edizioni, il viaggio coincide con questo evento e si possono ammirare le bellissime infiorate.

Altri eventi speciali sono gli incontri con alcune autorità locali: quest’anno il gruppo è stato ricevuto nel Comune di Rasiglia (Perugia) dall’assessore alla cultura Irene Falcinelli e da Marco De Felici, consigliere comunale di Foligno (Perugia). 

Il gruppo ha anche visitato Gubbio (famosa perché qui è stata ambientata la serie Rai Don Matteo), prima della tipica festa dei Ceri, una gara tra rioni della cittadina.

Infine, i visitatori argentini sono stati invitati dall’Associazione Eugubini nel Mondo a una cena di benvenuto, nella quale quasi 500 persone da diversi Paesi (Francia, Germania, Brasile, Australia…) hanno celebrato le proprie radici con piatti della cucina tradizionale umbra. 

Nel 2019, i viaggiatori hanno invece assistito al festival di musica di Solomeo (Perugia), in una sezione dedicata alla musica argentina, alla quale il Centro Umbro ha contribuito portando alcuni artisti.

Il Festival di Solomeo è organizzato da Brunello e Federica Cucinelli, proprietari dell’azienda Cucinelli, colosso dell’abbigliamento made in Italy.

Il gruppo dei viaggiatori è stato anche invitato a cena da Federica Cucinelli e Fabio Ciofini, direttore del festival, assieme al coro della Fondazione Cucinelli, che si è pure esibito. Una serata veramente speciale. 

In altre edizioni l’itinerario ha incluso visite a Spoleto, Città di Castello e Castelluccio di Norcia, dove ogni anno in primavera avviene la fioritura spontanea di fiori selvatici e di fiori che convivono in simbiosi con la lenticchia (protetta da un marchio Igp) nei campi coltivati.

Uno spettacolo stupendo che trasforma l’altopiano in un quadro impressionista. 

“Per molti è il primo viaggio in Italia e non vogliamo che perdano l’opportunità di visitare luoghi come Siena, Firenze, Capri, Roma e il Vaticano. Quindi includiamo sempre nell’itinerario alcune delle mete tipiche, e altre fuori dal circuito turistico classico, in regioni come la Sicilia, per andare incontro a tutti i partecipanti – spiega Marcelo –. Cambiando ogni anno l’itinerario, facciamo in modo che si rinnovi la proposta, così molti ripetono l’esperienza con noi. Gente che ha già fatto il viaggio di Binario Due lo rifà, anche perché si trovano bene. Organizziamo escursioni con guide locali, che però parlano spagnolo”. 

Visita guidata, organizzata da ‘Binario Due’, nel centro storico di Perugia

Oltre a essere un’esperienza culturale, è anche un viaggio gastronomico per conoscere i sapori della cucina umbra, resa molto gustosa dalla presenza di salumi.

Sono previste cene in ristorante tradizionali nel centro storico di Perugia, dove si possono assaporare tutte le specialità: penne rigate o strozzapreti alla norcina, pappardelle al sugo di cinghiale, porchetta umbra, torta al testo, strangozzi alla spoletina e la minestra di lenticchie. 

Si fa anche una visita alla Perugina - la fabbrica dei Baci, i famosi cioccolatini - e alla cantina Le Cimate di Montefalco di Perugia dove,  si approfondisce la conoscenza della viticultura, prima del pranzo con degustazione di diversi vini locali, come il Sagrantino di Montefalco.

“Il viaggio che proponiamo è diverso da qualsiasi altro pacchetto commerciale, è un tuffo nei sapori, nelle tradizioni e nei paesaggi più e meno famosi di gran parte dell’Italia” dichiara con orgoglio Marcelo. 

La maggior parte dei viaggiatori sono discendenti di italiani e quindi la maggior parte di loro parla abbastanza bene la lingua.

Uno dei partecipanti era un signore italiano arrivato in Argentina da bambino, ad appena 4 anni, ed era la prima volta che tornava in Italia.

Anche per Elba, una signora di origini umbre, è stata la prima volta in Italia e voleva conoscere la casa dei suoi antenati a Città di Castello nella provincia di Perugia.

Essendo appunto un viaggio delle radici, l’itinerario include sempre alcuni giorni liberi per permettere a ognuno di incontrare parenti e visitare la località di origine della famiglia.  

Nel caso di Elba, che non aveva mai avuto contatti con i parenti e non riusciva a comunicare bene in italiano, è stato organizzato un passaggio in macchina con una signora di fiducia, con la quale poi Elba ha anche stretto amicizia.

Il suo obiettivo era conoscere la casa dei suoi antenati, della quale possedeva solo una vecchia foto. Insieme sono riuscite a trovarla e, arrivate alla porta, con grande emozione hanno bussato non sapendo chi avrebbero incontrato.  

Elba è stata ricevuta da zii e cugini braccia aperte, nel quartiere c’erano anche altri parenti a cui è stata presentata. È andata a cena con loro e si sono anche ritrovati nei giorni seguenti.

A partire da quel momento hanno mantenuto i contatti e si sentono periodicamente.