BRISBANE – Gli studenti del St John’s College, Nambour – accompagnati dalla loro insegnante di italiano Saraid Hinton e da Maree Anning, Curriculum Middle Leader – Languages – hanno recentemente avuto il privilegio di visitare il negozio del noto marchio Gucci, in preparazione al loro esame di italiano.
Il programma previsto dall’Australian Curriculum Version 9 comprende infatti una sezione relativa all’influenza della moda italiana e del Made in Italy nel mondo.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di apprezzare la qualità dei prodotti Gucci, scoprire che il fondatore della famosa casa di moda era un fiorentino che si chiamava Guccio Gucci e che aveva lavorato, da giovanissimo, a Londra come facchino all’hotel Savoy, dove aveva osservato i bagagli raffinati degli ospiti illustri di questo hotel.
Una volta rientrato in Italia, Gucci ha deciso di aprire un suo atelier, ispirandosi proprio all’eleganza di quelle valigie inglesi, ma realizzando prodotti con materiali italiani di ottima qualità e caratterizzati da grande cura per i dettagli.
Gli studenti hanno anche intervistato Francesca Cerniglia e Giovanna Amatruda, insegnanti presso l’Italian Language Centre di Lutwyche, per scoprire non solo quanto la moda sia importante per loro, ma anche per avere il loro punto di vista di ‘vere’ italiane sulla differenza tra l’Australia e l’Italia in tema di stile.
L’importanza di fare una “bella figura” è un concetto che va ben oltre alla scelta dei vestiti e degli accessori: riguarda anche il modo di camminare, di parlare e di presentarsi. Come Giorgio Armani insegna, “l’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”.
L’esperienza estremamente positiva e arricchente vissuta dagli studenti del St John’s College ha confermato, ancora una volta, che l’apprendimento di una lingua non può prescindere dallo studio della cultura che essa rappresenta.
Avere l’opportunità di esplorare in modo diretto quanta Italia c’è anche in Queensland rende lo studio dell’italiano molto più significativo e rilevante per i giovani studenti.