La comunità italiana di Sydney ha partecipato a due eventi in memoria di Livio Benedetti, presidente delle ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani in Australia, che si sono tenuti entrambi venerdì 10 marzo: l’inaugurazione dell’ufficio dedicato a Livio Benedetti presso la sede del patronato ACLI e la presentazione del libro “Australia terra di immigrazione, gli italiani, Livio Benedetti e le ACLI” presso la biblioteca di Five Dock, entrambi organizzati da Andrea Acciai coordinatore del patronato ACLI Australia.
Nella storia dell’emigrazione italiana in Australia è inscindibile la figura di Livio Benedetti, lavoratore instancabile che ha combattuto senza sosta con sua moglie Teresa per la tutela dei diritti sociali dei lavoratori italiani emigrati in Australia e grazie alle sue capacità umane, professionali e sociali ha rappresentato l’anello di congiunzione tra la comunità italiana e le istituzioni italiane e Australiane. Teresa ha lottato al fianco di suo marito fino all’ultimo, una donna forte che, a detta di sua figlia Annie-Marie, divideva la stanza tra quelli che la amavano e chi la amava meno ma è stata proprio questa forza di carattere ad ispirare suo marito Livio, una forza che si contrapponeva a una grande sensibilità e che ha guidato entrambi verso gli innumerevoli successi che hanno raggiunto insieme.
Il primo incontro della giornata, riservato al personale ACLI e alla famiglia di Livio Benedetti con i figli Anne-Marie Elias, Tony Elias e Robert Elias, è stato l’inaugurazione dell’ufficio con il taglio del nastro. Un evento particolarmente emozionante che ha visto la partecipazione dei massimi dirigenti ACLI venuti dall’Italia: Emiliano Manfredonia presidente nazionale ACLI e presidente della Federazione Acli Internazionale (FAI), Matteo Bracciali vicepresidente FAI, Paolo Ricotti presidente nazionale del Patronato ACLI, Paolo Ferri responsabile estero del patronato ACLI e Francesco Corsaro del servizio estero del Patronato ACLI che si sono riuniti assieme al sindaco di Canada Bay Angelo Tsirekas e il club delle bocce, proprio in onore del lavoro svolto da Livio Benedetti in Australia, un contributo di 70 anni della sua vita per gli immigrati e specialmente gli immigrati italiani in Australia. È incredibile la quantità di lavoro che abbia svolto in una sola vita – ha commentato il sindaco di Canada Bay durante il suo discorso– “Per il lavoro svolto nel sociale, con le istituzioni, alla SBS nella creazione delle radio etniche e come giornalista alla Fiamma, la nostra comunità è stata fortunata ad avere questo personaggio che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri”.
Il secondo appuntamento si è svolto nella stessa giornata alla biblioteca di Five Dock dove è stato presentato il libro. Hanno partecipato all’evento il Console Generale d’Italia a Sydney, Andrea De Felip, Michael Megna, consigliere comunale per Canada Bay, il parlamentare statale del NSW John Sidoti, Luigi Di Martino presidente del Com.It.Es del Nsw, Thomas Camporeale direttore del Co.As.It, il cavaliere Felice Montrone, Stephanie Di Pasqua consigliere comunale di Canada Bay candidata per Drummoyne, Giuseppe Querin, presidente dell’associazione Alpini in Australia e Domenico Stefanelli, presidente del Giovani Italo-australiani (GIA) Network. A presiedere e presentare l’incontro facilitandone lo svolgimento Luisa Perugini, voce e volto noto della televisione e della radio italiana in Australia e Asja Borin del GIA Network. Gli ospiti si sono spesi molto nel riconoscere il grande valore di Livio Benedetti che ha iniziato la sua vita in Australia a vent’anni nel campo migranti di Bonegilla e si è poi diretto a Sydney per sostenere Padre Nevio al Villaggio Scalabrini. Nella sua vita è stato iscritto al locale partito Laburista nel NSW, ha scritto per il nostro giornale ed è stato voce della Radio Italiana e fondatore del canale radio 2EA assieme a Franca Arena dove si occupava di temi di sicurezza sociale e diritti del consumatore.
Il ministro per il Multiculturalismo del NSW, Mark Coure, che non ha potuto essere presente, ha mandato un messaggio di apprezzamento per tutto il lavoro svolto da Benedetti, scusandosi di non aver potuto partecipare alla cerimonia.
Felice Montrone, che conosceva molto bene Benedetti e il suo lavoro all’interno della comunità italiana ha sottolineato nel suo discorso sia l’aspetto personale sia quello professionale: “Livio Benedetti è stato per me un costruttore di comunità che ha messo a disposizione il suo amore, il suo affetto e la sua capacità professionale prima come amministratore delegato del Club Marconi, come direttore del Co.As.It, in Medibank che nel 1984 si è trasformato in Medicare, per poi prendere le redini del Patronato ACLI in Australia. Si è reso conto delle grandi difficoltà che la comunità italiana in Australia incontrava quando veniva a confronto con le istituzioni italiane e australiane”. Il cavaliere Montrone ha inoltre raccontato un aneddoto che ha descritto perfettamente la grande sensibilità d’animo e l’onestà di Benedetti: “Quando le file di connazionali si radunavano di fronte all’ufficio dei Padri Cappuccini presso la parrocchia di St Fiacre, dove l’ACLI ha operato per alcuni anni, arrivata l’ora di chiusura Livio non aveva mai il cuore di mandarli via ma rimaneva ad accoglierli uno per uno, senza distinzione”.
Benedetti ha fondato l’UPI l’Unione Pensionati Italiani e ne divenne il coordinatore, e nel 1982 diede un contributo fondamentale nella vicenda dell’Accordo Bilaterale per le pensioni Italia-Australia: organizzò due pullman con un totale di 600 pensionati diretti a Canberra, per assicurarsi che il governo australiano approvasse e firmasse l’accordo. I pensionati si incontrarono con il ministro Brian Howe che dette in suo consenso. Questa fu una delle più grandi vittorie di Livio Benedetti. Nel 1991 ha conseguito la laurea in “Social Welfare” e ha continuato a lavorare nel sociale sempre attento ai bisogni della collettività. Ma Livio Benedetti non è stato soltanto un intellettuale dalla vivace curiosità diretta verso il mondo, era anche un grande amante del teatro e un appassionato di storia, ha scritto e pubblicato due libri su due sobborghi di Sydney dove ha vissuto, Leichhardt e Kogarah, che trattano della storia di questi due luoghi di storico insediamento italiano. Ha fondato a Sydney il “Piccolo Teatro Italiano” rappresentando il 21 dicembre 1959 “La Locandiera” di Carlo Goldoni e al Club Marconi organizzò lo spettacolo “Il microfono è vostro” dando spazio ad artisti dilettanti di muovere i primi passi sul palco. In questo processo di esperienza soggettiva c’era un valore universale che è stato per tutta la sua vita la forza motrice delle lotte e di tutti i suoi appelli alle istituzioni, rappresentando e facendosi portavoce di tutte le lotte della collettività, rendendole le sue lotte. Livio Benedetti nella sua instancabile ricerca verso la giustizia e la verità, conduceva la sua vita fedele all’idea della politica come azione e movimento collettivo, mosso dall’entusiasmo dell’impegno sociale come unico processo di liberazione dalle ingiustizie e sua principale ragione di vita.