WASHINGTON – La Casa Bianca ha difeso la gestione da parte del presidente Donald Trump del caso Jeffrey Epstein e accusato i democratici di aver “selettivamente” diffuso e-mail del finanziere pedofilo morto in carcere nell’agosto del 2019. Ma la situazione per Trump sembra complicarsi con il passare delle ore.
Il commento è arrivato dopo che i democratici della Commissione di vigilanza della Camera hanno pubblicato tre scambi di e-mail di Epstein con la sua collaboratrice ed ex amante Ghislaine Maxwell, e con l’opinionista Michael Wolff. Nelle e-mail, Epstein spiega che Trump “ha passato ore a casa mia” con una delle “vittime” del finanziere. Secondo la Casa Bianca la ragazza a cui fa riferimento Epstein sarebbe Virginia Giuffre, la grande accusatrice, scomparsa nei mesi scorsi. In un’altra e-mail Epstein dice che il Presidente “era a conoscenza delle ragazze”.
In un’e-mail del 2011 a Maxwell, poi condannata a 20 anni di carcere per il suo ruolo nel traffico sessuale, il finanziere aveva scritto: “Voglio che tu realizzi che quel cane che non ha abbaiato è Trump. [La vittima, ndr] ha passato ore a casa mia con lui, non è mai stato menzionato nemmeno una volta, dal capo della Polizia, ecc.” In un’e-mail del 31 gennaio 2019 indirizzata all’autore e opinionista Wolff, Epstein aveva scritto: “Trump ha detto che mi ha chiesto di dimettermi (dal club del resort di Mar-a-Lago, ndr), mai stato membro. Ovviamente sapeva delle ragazze poiché ha chiesto a Ghislaine di smettere”.
Questo passaggio ha riportato indietro a quando, nei mesi scorsi, Trump ha rivelato che Epstein “aveva rubato” Giuffre e altre lavoratrici da Mar-a-Lago, portandolo a cacciarlo dal club. La famiglia di Giuffre aveva definito “scioccanti” i commenti di Trump, sostenendo che la sua affermazione lasciava intendere che il Presidente fosse consapevole delle attività criminali di Epstein e Maxwell.
Ora l’e-mail del finanziere sembrerebbe confermare questa ipotesi. Ma c’è altro. In una delle e-mail di Epstein a Wolff, l’opinionista suggerisce che il finanziere avrebbe potuto guadagnare punti con Trump restando in silenzio, mentre l’allora candidato presidenziale si aspettava domande sulla loro relazione nel corso di un’intervista pubblica.
“Penso che dovresti lasciarlo impiccarsi da solo - gli aveva scritto Wolff -. Se dice di non essere mai stato sull’aereo o a casa, questo ti dà un prezioso capitale politico e di pubbliche relazioni. Puoi ‘impiccarlo’ in un modo che potenzialmente genera un beneficio positivo per te, oppure, se sembra che possa vincere, puoi salvarlo, generando un debito”. Mentre Trump per ore non ha fatto commenti sui social, la Casa Bianca lo ha difeso.
“I democratici - ha dichiarato la portavoce, Karoline Leavitt - hanno diffuso in modo selettivo le e-mail ai media liberali per creare una narrativa falsa volta a screditare il presidente Trump. La ‘vittima non nominata’ citata in queste e-mail è la defunta Virginia Giuffre, che ha ripetutamente affermato che il presidente Trump non era coinvolto in alcuna azione illecita e ‘non avrebbe potuto essere più amichevole’ con lei durante i loro limitati incontri”.
“Resta il fatto - ha aggiunto - che il presidente Trump cacciò Jeffrey Epstein dal suo club decenni fa per essersi comportato da pervertito con le sue dipendenti, inclusa Giuffre”. “Queste storie - ha continuato la portavoce - non sono altro che tentativi in malafede di distrarre dai successi storici del presidente Trump, e qualsiasi americano dotato di buon senso vede attraverso questa bufala una chiara distrazione mentre il governo riapre”.
Le nuove e-mail si aggiungono al caso del messaggio di compleanno scritto dal tycoon a Epstein nel 2003, in cui su un foglio era raffigurato il corpo nudo di una donna e, sopra, il testo a forma di sceneggiatura di una conversazione ipotetica tra i due uomini. Nel messaggio di auguri, Trump aveva fatto riferimento a un “meraviglioso segreto” che legava i due amici. Il Presidente ha negato di aver scritto il messaggio, ma i democratici del Congresso hanno messo a confronto la sua firma sull’immagine con altri documenti firmati da Trump all’epoca, sostenendo che ci fossero pochi dubbi sull’autenticità.
In questi anni la morte di Epstein ha generato numerose teorie complottistiche e accuse secondo cui il governo avrebbe protetto persone potenti. Epstein frequentava ambienti di alto livello, incluso Trump, l’ex presidente Bill Clinton, Bill Gates, il principe Andrea e altre celebrità e persone ultraricche.
Inoltre il tycoon ha fatto tutta la campagna elettorale, l’anno scorso, promettendo la pubblicazione dei file del caso Epstein. Lo stesso aveva annunciato, all’inizio del mandato, la ministra della Giustizia Pam Bondi. Ma poi è calato il silenzio. La Casa Bianca e Bondi hanno bloccato tutto, mentre i repubblicani del Congresso hanno fatto muro per evitare la pubblicazione dei file.
Nel frattempo stralci della storia continuano a emergere e queste tre e-mail non resteranno un caso isolato. Altre rivelazioni potrebbero arrivare nei prossimi giorni.