STRASBURGO - L’uomo più discusso del momento finisce al centro dello scontro politico anche al Parlamento europeo: l’influenza di Elon Musk nella politica europea sarà oggetto di un dibattito che dovrebbe avere luogo nella plenaria della prossima settimana, a Strasburgo.  

Diversi gruppi parlamentari hanno chiesto una discussione sul tema, ma la decisione sul titolo e sui confini esatti del dibattito verrà presa oggi pomeriggio, nella riunione della Conferenza dei presidenti che riunisce i leader dei gruppi politici al Parlamento. Alla riunione a porte chiuse parteciperà eccezionalmente anche la vicepresidente della Commissione Europea con delega alla Sovranità digitale, Henna Virkunnen.  

Ma il dibattito, che secondo fonti Ue dovrebbe avere luogo mercoledì, non è l’unico contesto in cui il proprietario di X ha trovato spazio per far parlare di sé.

Nella giornata di martedì 14 gennaio è stata inviata alla presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, una lettera stilata qualche giorno fa dall’eurodeputato greco di Ecr (Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei), Emmanouil Fragkos, per chiedere di invitare lo stesso Musk a esprimersi in una prossima sessione plenaria a Strasburgo. La lettera ha ricevuto le firme di 40 deputati, principalmente appartenenti ai gruppi dei Conservatori, dei Patrioti e dei Sovranisti. Unico italiano firmatario, l’eurodeputato di Fratelli d’Italia (Ecr), Carlo Ciccioli. 

Non si è fatta attendere la reazione dei gruppi progressisti dell’emiciclo, che hanno indirizzato una lettera all’Alta rappresentante della Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, per chiedere di “affrontare l’interferenza straniera nei processi elettorali attraverso le piattaforme digitali” e “la necessità di una strategia globale di politica estera della Ue”. La missiva, promossa dalla deputata spagnola di S&d (Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici) Hana Jalloul, ha ricevuto le firme di 45 eurodeputati di diverse forze politiche, tra cui gli italiani del Partito democratico (S&d), Sandro Ruotolo e Marco Tarquinio. 

Nella contesa, si è inserito perfino chi chiede che a Elon Musk sia tributata un’onorificenza di prestigio come il premio Nobel per la pace. È quanto si legge nella proposta dell’eurodeputato sloveno del Ppe, Branko Grims, secondo cui le azioni di Musk, “che ha resistito alle pressioni da parte degli Stati, della comunità internazionale e delle multinazionali o dei loro proprietari per introdurre la censura, sono di grande importanza per lo sviluppo globale e la pace”. La proposta, al momento, è nella fase di raccolta firme, prima di essere inviata al comitato per il Nobel norvegese, che assegna il premio.  

Sul tavolo della Commissione Europea, infine, arriverà presto un’interrogazione parlamentare presentata dalla leader del gruppo Renew Europe, Valerie Hayer. “Il gruppo Renew Europe è estremamente preoccupato per i sospetti di pregiudizi negli algoritmi di alcune piattaforme online. Nessun proprietario di una piattaforma può usare il suo algoritmo per interferire nei dibattiti elettorali europei e minare l’uguaglianza di tutti alla libertà di espressione. Chiediamo ufficialmente alla Commissione Europea spiegazioni dettagliate sull’applicazione della legge sui servizi digitali”, ha scritto la stessa Hayer su X.