Il Globo riporta settimanalmente di pestaggi ai danni di italiani, oltre a episodi di cronaca che si intrecciano con la polemica sul razzismo. Eloquente la vicenda alimentata dalla stampa locale e che nei primi mesi del 1961 occupa intere pagine, legata agli “Espresso bar” di Melbourne, presunti centri di prostituzione clandestina, secondo certi organi di stampa locali, che riportano le “rivelazioni” di un detective della polizia, che sarà poi pubblicamente sconfessato da una giovane donna al centro dello scandalo. 

Lo “scoop” fu di Nino Randazzo, all’epoca giovane redattore: “Abbiamo scoperto il vero volto dell’accusatrice degli italiani. Jill nega quanto detto alla televisione sotto la pressione di poliziotti e giornalisti. Il più grande scandalo nella storia della televisione australiana. L’Herald e il canale 7 per la campagna anti-italiana si sono valsi dell’opera di un detective italo-australiano. Hanno tormentato brutalmente la ragazza per farle ripetere cose che non voleva dire”.

I redattori de Il Globo, dopo l’intervista a Jill - messa in onda dal programma televisivo Meet the Press – nel corso della quale la ragazza dichiarava di essersi “congiunta carnalmente con 4000 italiani, 16 a notte”, hanno scandagliato gli “Espresso bar” alla sua ricerca. È stato proprio Randazzo a trovare la 18enne e rivelare il suo vero nome, Billie Caddaye, che in una lunga intervista ha ritrattato tutto, ammettendo di aver ricevuto per la “messa in scena” un compenso di 10 sterline.

“Jill conferma in tribunale la falsità dell’intervista TV”, scrive Il Globo il 14 marzo. La vicenda della giovane australiana coinvolta nella campagna anti-italiana approda in Tribunale e Billie Maria Caddaye, nella sua deposizione giurata, racconta del “ricatto di alcuni detective e le pressioni psicologiche di alcuni cronisti dell’Herald per farle narrare alla televisione un’assurda storia di sfruttamento e di prostituzione con la quale si voleva incriminare l’intera comunità di emigrati italiani”.

La vicenda avrà ramificazioni anche alla Camera alta del Victoria dove, nell’ambito del dibattito sull’aumento delle pene per lo sfruttamento della prostituzione minorile, il capogruppo laburista, John Galbally - come riportato da Il Globo il 21 marzo - sottolineò “la malafede dell’attacco fatto ai danni di una ben distinta nazionalità”. Il risalto dato alla vicenda anche dai giornali in lingua inglese ha contribuito a rendere il giornale un organo di stampa alla stregua di quelli cosiddetti “mainstream”.