Durante la notte negli Stati Uniti si è tenuta una cerimonia volta a sottolineare il significato solenne della decisione di restituire gli antenati ai loro custodi di sangue.

Degli antenati, sette saranno restituiti ai custodi della comunità Ngarrindjeri nel South Australia, a quelli della Eastern Maar nel Victoria e a quelli della comunità Yawuru nel Western Australia.

Altri cinque torneranno nel Victoria, nel Northern Territory e nel Western Australia venendo affidati ai governi statali, i restanti due sarranno consegnati a una comunità del Victoria.

Il ministro per gli Affari aborigeni Linda Burney ha accolto con favore il rimpatrio degli antenati.

“Il rimpatrio degli antenati delle Prime Nazioni è un passo importante verso la riconciliazione. Ciò costituisce un esempio positivo per altre istituzioni museali a livello internazionale nel riconoscere i popoli delle Prime Nazioni come legittimi custodi dei loro antenati”.

Il presente diviene il quarto caso di restituzione di resti di antenati da parte del prestigioso museo di storia naturale statunitense, operazioni che hanno preso avvio nel 2008.

Dal 1990, i resti di circa 1700 aborigeni australiani sono stati restituiti dai musei di tutto il mondo, 139 di essi dagli Stati Uniti.

Il ministro per le Arti Tony Burke ha affermato che il governo continuerà a sostenere le iniziative di restituzione.

“Riportare gli antenati delle Prime Nazioni a casa, al luogo a cui appartengono, è un’operazione incredibilmente importante”.