BRISBANE - Questo è quanto emerge dal 2025 Blue Report di Cleanbill, un’organizzazione specializzata nell’accessibilità sanitaria, che sottolinea la necessità di un finanziamento urgente per il sistema dei medici di base in Australia.
Il rapporto rivela che poco più di un quinto degli ambulatori medici offre l’addebito diretto al sistema sanitario ai nuovi pazienti, un calo sostanzioso rispetto a quel 25% dell’anno precedente e a oltre il 35% registrato nel 2023. Inoltre, il costo medio per una visita è arrivato a quasi 44 dollari, rispetto ai circa 40 di due anni fa, e oltre il 10% degli ambulatori non accetta più nuovi pazienti.
Il New South Wales registra il tasso più alto di bulk billing del Paese (34,5%), ma la situazione è molto più critica altrove. In South Australia, il tasso è solo del 7,4%, e in Tasmania non è stato trovato un solo ambulatorio che offra appuntamenti completamente sovvenzionati ai nuovi pazienti.
La Tasmania, inoltre, ha il costo medio più alto per una visita, pari a 54,26 dollari, seguita dall’ACT con 51,84 dollari, mentre il costo più basso si registra in South Australia, con 41,61 dollari.
Il rapporto Cleanbill descrive una situazione preoccupante per l’accessibilità sanitaria in Australia: “Quasi l’80% degli ambulatori medici non offre più bulk billing agli adulti, con molti ambulatori concentrati nel New South Wales”.
In Stati come il South Australia, c’è una clinica di bulk billing disponibile su ogni 46.639 adulti.
Nel 2023-24, oltre 1,5 milioni di australiani hanno evitato di andare dal medico a causa dei costi, un incremento del 25% rispetto al 2022-23.
Il Royal Australian College of GPs ha chiesto un finanziamento urgente per ampliare il bulk billing, invitando tutte le parti politiche a presentare proposte efficaci in vista delle prossime elezioni federali.