ROMA - Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha firmato il decreto sui vini dealcolati e parzialmente dealcolati. Lo rende noto in un comunicato Federvini, sottolineando che la firma “rappresenta un importante passo avanti per il settore vitivinicolo italiano”.
Il provvedimento, che disciplina le disposizioni nazionali sulla produzione di questo tipo di prodotto nel nostro Paese, arriva a seguito dell’intesa raggiunta dalla Conferenza Stato-Regioni sulla bozza del provvedimento, messa a punto nei mesi scorsi dagli uffici di via XX Settembre.
Il testo finale si caratterizza per alcune novità, alcune frutto del confronto con le Regioni, altre introdotte per tenere conto dei suggerimenti emersi nel corso dell’incontro tra il ministro e i presidenti delle associazioni di settore il 26 novembre scorso, tra cui l’uso della descrizione “dealcolato” invece della non felice traduzione dall’inglese “dealcolizzato”.
“La firma del decreto è un risultato significativo per il comparto vitivinicolo italiano, in una cornice normativa che non lasciava molti margini di manovra”, commenta la presidente di Federvini Micaela Pallini, che annuncia che la federazione continuerà a lavorare per valorizzare la tradizione e il patrimonio enologico italiano, anche attraverso l’introduzione di nuovi prodotti capaci di rispondere alle esigenze di un pubblico, soprattutto internazionale, “sempre più attento e diversificato”.
Federvini, quindi, accoglie con favore questo nuovo quadro normativo che rappresenta una base solida per lo sviluppo dei vini dealcolati, un segmento in rapida espansione, capace di attrarre nuovi consumatori e di consolidare la competitività del Made in Italy nel mondo.