MILANO - Sono in corso, e proseguiranno anche nei prossimi giorni, le audizioni, da parte di investigatori e inquirenti, di persone presenti alle feste di Alberto Genovese. Tra i testimoni ragazze e persone dell’entourage dell’imprenditore finito in carcere per aver stuprato una 18enne in un festino a base di droga.
Verifiche anche sulla persona che in alcune testimonianze era indicato come il “braccio destro” dell’imprenditore, che risulterebbe anche socio di alcune società. E ci sarà presto uno scambio di atti tra le Procure milanese e Bologna dopo che sono emersi collegamenti tra l’indagine del capoluogo regionale lombardo e quella emiliana chiamata “Villa Inferno”.
Da quanto si è saputo, dopo le testimonianze che sono già confluite negli atti che hanno portato in carcere Genovese, inquirenti e investigatori hanno iniziato un nuovo giro di audizioni convocando persone presenti ai festini nell’attico di lusso dell’imprenditore del web. La 18enne, che fece denuncia da minorenne sui party a base di sesso e droga a Bologna e che hanno portato ad arresti a settembre, aveva raccontato agli investigatori milanesi che quando arrivò nell’appartamento nel pomeriggio del 10 ottobre “c’erano circa 15 persone”, tra cui Genovese, il “braccio destro” “e poi “un loro amico in comune”.
Gli inquirenti meneghini sono interessati a studiare anche gli atti dell’inchiesta bolognese perché potrebbero emergere altri collegamenti. Una delle ragazze, presente anche ad un’altra festa a metà settembre, ha raccontato che il 10 ottobre “c’era della droga, a un certo punto, c’erano due piatti a disposizione per tutti”. E che li portò “vicino al bar” proprio il “braccio destro”.