Da una delle città più vivibili al mondo a “capitale del crimine”, un appellativo che un tempo era solo mera percezione di pochi, ma che con la recente pubblicazione di nuovi dati da parte della Crime Statistics Agency (CSA) si sta purtroppo avvicinando lentamente alla realtà.

Nell’ultimo anno, Melbourne è finita nel vortice di una serie di crimini violenti che sembrano non volersi arrestare. La parola “crisi” viene spesso abusata, ma le statistiche non mentono. Fino allo scorso 30 giugno, i reati penali in tutto lo Stato sono aumentati di oltre il quindici percento, arrivando a raggiungere l’assurda cifra di 638.640.

Senza azioni di alcun tipo, la reputazione del Victoria sta profondamente cambiando e potrebbe richiedere anni per essere ripristinata. “L’ondata terrificante di crimini” e l’efferata violenza di bande giovanili stanno infatti da tempo spaventando residenti e turisti.

La premier statale Jacinta Allan, lo scorso marzo, aveva annunciato “le leggi sulla libertà vigilata più severe d’Australia”, eppure ancora oggi continua a essere criticata perché “troppo indulgente”.

Le riforme introdotte dal governo statale in materia di ordine - condizioni di libertà vigilata più severe per i recidivi gravi, divieto sui machete e installazione di contenitori per il loro smaltimento, aumento dei poteri della polizia di fermo e addetta alle perquisizioni, sperimentazione del monitoraggio elettronico e della supervisione intensiva della libertà vigilata per i giovani - non sembrano essere sufficienti. Semplicemente, non è abbastanza.

La CSA ha addirittura segnalato un aumento del diciotto percento nei reati commessi da ragazzi tra i 10 e i 17 anni, negli ultimi dodici mesi fino allo scorso marzo. Cittadini con età inferiore ai 18 anni sono stati incriminati per oltre 25mila reati durante l’anno.

“Ogni crimine è inaccettabile e ogni vittima è già una di troppo”, secondo quanto dichiarato da un portavoce del governo Allan su richiesta di commento.

“Abbiamo la più grande forza di polizia del Paese e abbiamo introdotto leggi più severe per sostenere il loro lavoro – ha aggiunto –. Introdurremo ulteriori leggi per reprimere la criminalità, tra cui pene più severe per proteggere i lavoratori del commercio al dettaglio da danni e intimidazioni”.

Intanto, il comportamento di criminali recidivi e di giovani delinquenti sembra essere visibilmente cambiato rispetto ai decenni passati. Il loro palese disprezzo per la legge – e, in effetti, per le conseguenze delle proprie azioni – richiederebbe una risposta che li riporti con i piedi per terra e annulli qualsiasi illusione di eroismo da videogioco.

Le effrazioni aggravate in abitazioni sono infatti aumentate da 6.454 a 7.850 nei dodici mesi fino alla fine di giugno.

Sono oltre 4.300 le incriminazioni relative a violazioni della libertà vigilata nel periodo di riferimento della CSA.

Per il leader dell’opposizione, Brad Battin, “il Victoria è nel pieno di una crisi della criminalità a causa della risposta debole di Jacinta Allan”.

“Gli attacchi con il coltello, le invasioni domestiche e la violenza casuale per strada sono diventati episodi troppo comuni. Criminali pericolosi sono liberi e le famiglie non si sentono più al sicuro – ha dichiarato –. Allan ha tagliato 50 milioni di dollari dal bilancio della Polizia e ha lasciato vacanti 1100 posti di lavoro nelle forze dell’ordine”.

Liberali e Nazionali hanno quindi annunciato di voler introdurre la ‘Jack’s Law’, per dare alla Polizia il potere di rimuovere i coltelli ai trasgressori prima che possano essere usati.

Inoltre, con il ‘Safer Communities Plan’ da 100 milioni di dollari intendono investire in programmi di prevenzione per giovani delinquenti e criminali recidivi. “Saremo sempre più severi sulla criminalità e più perspicaci sulla giustizia”, ha aggiunto Battin.

Il CBD di Melbourne e i suoi sobborghi circostanti non sono affatto immuni dalla recente ondata di timore e inquietudine. Non solo residenti e pendolari, ma anche le tante attività commerciali sono vittime di una forte pressione con continui taccheggi e rapine organizzate.

I furti nei negozi continuano a crescere – 41.667 episodi registrati in tutto il Victoria nell’ultimo anno, un aumento del 27,6 percento. Un recente intervento nel CBD da parte di Victoria Police ha portato a oltre 40 arresti, 110 capi d’accusa e al recupero di oltre 200mila dollari in merce rubata.

David Perrotta, proprietario da oltre vent’anni di Cafe Andiamo e da oltre dieci anni di Mock Turtle, storici locali lungo l’iconica Degraves Street nel cuore di Melbourne, percepisce da tempo un’assenza di “vigilanza e controllo” in città. Entrambe le sue attività commerciali sono state spesso bersaglio di azioni violente e furti.

“Circa un anno fa, un gruppo di giovani delinquenti è entrato nel cafe Mock Turtle – in quel momento chiuso al pubblico –, per cercare di prendere qualcosa. Alla fine, hanno rubato alcune tazze e dei bicchieri. Il manager di Cafe Andiamo se n’è accorto e repentinamente li ha seguiti. Uno dei ragazzi si è girato e l’ha colpito con un pugno all’occhio, spaccandoglielo completamente”, racconta Perrotta.

Anche lo stesso Cafe Andiamo è target frequente di ruberie e violazioni.

“Di recente, una donna è entrata nel locale, ha afferrato una bottiglia di vino ed è scappata via. Spesso, invece, passano per la strada, urlano, sono sotto effetti di stupefacenti e prendono a calci i nostri tavolini, ribaltando ogni cosa. Non è piacevole assistere a episodi del genere ogni settimana”, aggiunge.

Inoltre, con la chiusura della stazione di Polizia a Flinders Lane, le attività commerciali in uno degli angoli più turistici e visitati di Melbourne si sono ritrovate effettivamente senza alcuna protezione.

Il proprietario di Cafe Andiamo e Mock Turtle a Degraves Street, David Perrotta

“Prima vedevamo poliziotti ogni giorno, magari passavano anche solo per un caffè, era una sicurezza in più – continua –. Mi aspetterei almeno di vedere una pattuglia al giorno, ma non c’è alcun ufficiale nella zona. Quando parcheggio la mattina, verso le 6am, non mi sento molto al sicuro a camminare fino al mio locale, perché non c’è alcuna vigilanza, nessun controllo. Passeggi sempre guardandoti alle spalle”.

Anche Andrea Vignali, proprietario del ristorante Al Dente a Carlton e del cafe adiacente Sega Pizza, insieme a Davide Bonadiman e Michelle Badek, ha lamentato nell’ultimo anno “una situazione di grave preoccupazione a Melbourne e un aumento di crimine incontrollabile”.

“Una mattina di tre settimane fa, mi sono svegliato e mi sono accorto di aver ricevuto una serie di chiamate dal manager del nostro cafe, Kevin Wong. Stava aprendo il locale e ha trovato tutto distrutto – racconta Vignali –. Il delinquente era ovviamente sotto effetto di droghe: ha disfatto ogni cosa, ha addirittura sputato nello zucchero, ma alla fine ha preso solo il contante dalla cassa, lasciando anche attrezzature di valore presenti nel locale”.

Lo staff di Sega Pizza, da sinistra: il proprietario Davide Bonadiman, il manager Kevin Wong, i proprietari Michelle Badek e Andrea Vignali

Tramite le telecamere di sicurezza, lo staff ha infatti osservato gli atti di vandalismo e anche l’arresto del soggetto da parte di Victoria Police.

“Abbiamo ovviamente buttato via tutto, sanificato ogni cosa, rimpiazzato i vetri. Una giornata intera con tre persone di staff soltanto a pulire ogni angolo del locale. Sono spese esose per un’attività commerciale”, aggiunge.

L’aspetto che ha davvero preoccupato i ristoratori è stato il ritorno del deliquente al loro locale, soltanto il giorno dopo l’arresto. Era stato rilasciato in libertà vigilata. 

Il cafe Sega Pizza a Carlton completamente distrutto

“Era già libero – continua Vignali –. Inoltre, i processi sono lenti e non ci sono risorse per velocizzarli. E per non mettere a rischio i nostri dipendenti, abbiamo deciso per ora di non aprire il cafe di sera”.

“Il cambiamento effettivo nello Stato sarebbe tenere i criminali in prigione o in un centro riabilitativo che possa davvero aiutarli – aggiunge –. Noi abbiamo addirittura ricevuto una chiamata dalla famiglia di questa persona che ha visto il nostro video di denuncia sui social media e ci ha chiamati per scusarsi”.

Per il sindaco di City of Melbourne, Nicholas Reece, “la città è sicura”, ma di fronte alle lecite preoccupazioni condivise da un’intera comunità, il Consiglio comunale ha deciso di “fare di più”.

“I nostri cittadini ci dicono che possiamo fare di più per aiutarli a sentirsi più sicuri. E noi li abbiamo ascoltati”, ha dichiarato il sindaco Reece in una nostra intervista.

Per il biennio 2025–26, il Comune ha infatti annunciato il più grande investimento sulla sicurezza nella storia di City of Melbourne con più agenti sul territorio, più telecamere di videosorveglianza e una nuova illuminazione per i vicoli iconici del centro. Il nuovo ‘Community Safety Team’ sarà operativo per le strade a partire da questo novembre “per contribuire a rendere la città più sicura per tutti e scoraggiare comportamenti antisociali”.

Saranno inoltre aggiunte oltre cento nuove telecamere ad alta tecnologia all’attuale ‘Safe City Camera Network’ che consentirà di monitorare più aree e fornire più filmati alla Polizia.

Il nuovo team sarà operativo con undici nuove posizioni – tra cui agenti di sicurezza, un supervisore e un coordinatore –, tutti hanno completato una formazione approfondita che include consapevolezza sulla salute mentale e sull’uso di sostanze stupefacenti. Saranno inoltre completamente equipaggiati per affrontare comportamenti che violano le leggi locali e lavoreranno a stretto contatto con Victoria Police e Cohealth.

“È una novità assoluta per il governo statale e rappresenta il più grande cambiamento nella sicurezza urbana in Victoria dai tempi dell’introduzione di ufficiali di servizi di protezione, ormai tredici anni fa”, ha aggiunto il sindaco Reece.

Ad aumentare drasticamente, nell’ultimo anno fino allo scorso giugno, sono stati anche i furti di veicoli, un incremento del 42,1%.

Secondo l’intelligence della polizia, almeno un’auto rubata su cinque viene sottratta utilizzando dispositivi di riprogrammazione elettronica delle chiavi o strumenti di clonazione, oltre ottocento dei quali sono stati sequestrati ai criminali nell’ultimo anno. A risultare particolarmente vulnerabili sono i sobborghi interni dello Stato, dove i residenti si affidano al parcheggio su strada.

“Già più di vent’anni fa mi hanno rubato il furgone davanti al Royal Melbourne Hospital – racconta Lucio Pellicciotta, costruttore di origini abruzzesi, da più di trent’anni in Australia –. Anche poco prima della crisi pandemica, alcuni delinquenti sono entrati in una fabbrica a Mulgrave dove avevo un container pieno di attrezzattura e mi hanno sottratto di ogni cosa. Più di recente, un’auto Holden Silverado mi ha rubato il rimorchio del mio furgone, proprio davanti casa. Purtroppo, sono atti di delinquenza che si ripetono negli anni”.

Il costruttore Lucio Pellicciotta, proprietario dell’azienda edile UnoBuild, insieme ad alcuni suoi collaboratori

Nonostante sia riuscito a ottenere alcuni dettagli dell’auto guidata dai ladri tramite le telecamere di sicurezza di un suo vicino, Pellicciotta non è ancora riuscito a rintracciare il traino derubato. Ammette, inoltre, che sono proprio episodi del genere a “percuotere psicologicamente i cittadini”.

“Cominci a sentirti insicuro, ad avere paura – continua –. Poi, ti accorgi che spesso sono giovanissimi a commettere azioni del genere e questo spaventa ancora di più. Cresceranno con la prospettiva di poter fare anche di peggio. Capisco che in un mondo ideale sia importante seguire un percorso riabilitativo, ma è giusto che ci siano anche vere punizioni e che ci siano regole da rispettare”.

Per Pellicciotta, la risposta sta nei finanziamenti e nelle risorse destinate alla sicurezza che “il governo statale sembra continuare a tagliare”.

Negli ultimi dodici mesi, Victoria Police ha effettuato oltre 77.500 arresti – ben 212 al giorno. Il numero include anche 3.300 arresti dei peggiori giovani criminali del Victoria.

I detective della squadra anti-gang giovanili effettuano controlli di conformità della libertà vigilata, mandati di perquisizione, intercettazioni di veicoli e pattugliamenti nelle aree più frequentate, “per contrastare la violenza con coltelli e sequestrare armi da taglio”.

“La comunità non deve avere dubbi: stiamo investendo energie significative per rimuovere i coltelli dalle mani dei criminali – ha dichiarato un portavoce di Victoria Police su richiesta di commento –. Nell’ultimo anno, abbiamo sequestrato quasi 13mila coltelli illegali”.

Il commissario capo Mike Bush ha inoltre annunciato come decine di migliaia di ore di lavoro della Polizia siano state dirottate verso il servizio operativo sul campo, nell’ambito di un ampio pacchetto di riforme. “Se vogliamo prevenire il crimine, bisogna partire dal fornire risorse e strumenti adeguati agli agenti in prima linea – ha affermato –. Una ristrutturazione totale della nostra organizzazione è al centro dei nostri piani per liberare gli agenti da compiti puramente amministrativi e consentire loro di trascorrere più tempo in strada”.

Per Roberto Battiston, costruttore edile di origini venete, in Australia dal 2003, la sua zona di residenza – prima Burwood e negli ultimi anni Ashwood – “è sempre stata particolarmente tranquilla”, ma negli ultimi dodici mesi sembra essersi improvvisamente trasformata.

Il costruttore Roberto Battiston, proprietario di Italbuild

“A febbraio scorso, mi hanno rubato il furgone. Quando mi sono accorto che i ladri erano all’interno della mia proprietà, ho corso e ho visto un’auto nera – racconta –. La Polizia l’ha ritrovato dall’altra parte della città, a Bell Street a Pascoe Vale, e all’interno c’era di tutto: siringhe, droga, spazzatura. È stato traumatico vivere un’esperienza del genere e dover perdere così tanto, dopo aver fatto sacrifici per poterlo acquistare. L’aspetto che più ti addolora è che i giudici li lasciano andare via subito. E, ovviamente, loro ripartono subito, commettendo gli stessi crimini”.

I furti aggravati con scasso nelle abitazioni presentano infatti ancora livelli inaccettabili e rappresentano un’altra priorità fondamentale per la Polizia. Anche se il 98 percento delle effrazioni non comporta un confronto diretto con i residenti, “è fondamentale che i cittadini si sentano al sicuro nelle proprie abitazioni”.

“Per questo motivo, gli agenti dell’Operation Trinity continuano a essere attivi ogni notte e, nell’ultimo anno, hanno arrestato una media di cinque ladri o scassinatori durante ogni turno – ha aggiunto il portavoce di Victoria Police –. Risulta ancora la nostra operazione dotata di più risorse, a testimonianza della serietà con cui affrontiamo questo genere di reati”.

Laura Marino, originaria della provincia di Treviso e residente a Melbourne da ormai otto anni, ha sempre percepito la sua area di residenza – la zona turistica di St Kilda – come “particolarmente movimentata”.

“Ci sono più giovani, è un sobborgo molto vivo, multiculturale, ma c’è anche tanto giro di droga purtroppo – racconta –. Nel 2022, ad esempio, siamo andati in Italia e una nostra amica è stata a casa nostra. Alle otto del mattino, un delinquente si è arrampicato sul nostro tetto, provando a entrare nella nostra abitazione. Alla fine, è passato alla casa dei nostri vicini e ha sfondato il soffitto. Era in preda a qualche sostanza, ovviamente”.

Di recente, Marino è stata anche vittima di un furto d’auto, mentre la vettura si trovava addirittura dal meccanico per delle riparazioni. Ma più di ogni altra cosa, avverte un determinante aumento di aggressioni violente ed “episodi di giovani gang con i machete”.

“Un paio di settimane fa, al Luna Park di St Kilda, alle sei del pomeriggio, un gruppo di ragazzini ha cominciato a lottare con i machete. Una situazione del genere è davvero pericolosa, considerato poi che la zona a quell’ora è frequentata da molte famiglie – spiega –. Abbiamo due figli di quattordici e dodici anni, e con loro cerchiamo di trovare un equilibrio tra lasciargli la giusta dose di libertà per uscire e, ovviamente, provare a educarli per comprendere come comportarsi in situazioni del genere. Ma è angosciante e triste pensare di potersi ritrovare a testimoniare tale violenza”.

È chiaro ormai che lo Stato si trova nel mezzo di un’ondata di criminalità da record. E i tentativi della premier Allan di contenere i danni sembrano concentrarsi solo a riva – riforme sulla libertà vigilata e un divieto dei machete che mirano a ripulire solo i detriti lasciati dal frangersi delle onde.

Victoria Police prova invece a tenere lo sguardo fisso all’orizzonte, pronta a scrutare le increspature del crimine prima che possano gonfiarsi.

Ma è evidente che servono cambiamenti più ampi – responsabilità di governo e tribunali –, con la speranza di acque più calme, al più presto.