GINEVRA – Il Comitato delle Nazioni Unite contro le sparizioni forzate (CED) ha annunciato questo venerdì l’avvio di un procedimento urgente in relazione alla grave situazione delle sparizioni forzate in Messico.
La decisione prevede l’attivazione dell’articolo 34 della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone contro le sparizioni forzate, che potrebbe portare il caso all’attenzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Olivier de Frouville, presidente del Comitato, ha spiegato che l’apertura del procedimento è volta a richiedere ufficialmente al governo messicano informazioni dettagliate su queste pratiche che, secondo quanto denunciato, avverrebbero in modo “generalizzato o sistematico” sul territorio nazionale.
“Il Comitato ha deciso di chiedere allo Stato tutte le informazioni pertinenti rispetto a questa situazione”, ha dichiarato De Frouville. Lo scopo del procedimento, ha precisato, è quello di costruire “una cooperazione e un dialogo costruttivi” con il Messico, con “l’obiettivo comune di applicare i principi della Convenzione”.
L’iniziativa dell’Onu arriva dopo il ritrovamento di resti umani in un ranch situato a Teuchitlán, nello stato di Jalisco. Le prove raccolte fino a ora dalle autorità federali indicano che in quel luogo sono state fatte esecuzioni di massa da parte del crimine organizzato legato al narcotraffico, con la complicità di membri della polizia locale.
Il procuratore generale del Messico, Alejandro Gertz, ha annunciato lo scorso 19 marzo che le autorità federali avrebbero preso in carico l’inchiesta, rispondendo così alle richieste di trasparenza avanzate da gruppi di familiari di persone scomparse e organizzazioni civili.