LOS ANGELES - Il sindaco Karen Bass ha imposto il coprifuoco nel centro città a partire dalle 20:00 di ieri (le tredici di oggi in Australia), misura presa per rimanere in vigore per diversi giorni. Il coprifuoco è stato imposto dopo che almeno 23 esercizi commerciali sono stati saccheggiati e vandalizzati. Tuttavia, nonostante gli sforzi della polizia di Los Angeles (LAPD) e il dispiegamento della Guardia Nazionale, intere zone restano fuori controllo.

Il capo della LAPD Jim McDonnell ha dichiarato che chiunque violi l’ordine di coprifuoco sarà arrestato. Le proteste hanno causato oltre 300 arresti, alcuni manifestanti hanno persino bloccato le autostrade, mettendo in pericolo la vita pubblica e paralizzando la mobilità urbana.

Il presidente Donald Trump ha ordinato il dispiegamento di 2mila truppe federali, inclusi 700 marines, in appoggio alle operazioni di sicurezza e per contenere le proteste. Circa 300 membri della Guardia Nazionale sono già operativi per proteggere edifici federali, ma non sono coinvolti direttamente nel controllo della folla. Nel fine settimana, le operazioni ICE avevano portato all’arresto di oltre 40 persone per violazioni in materia di immigrazione.

Trump ha dichiarato che quanto più gli scontri legati alla presenza di irregolari nel Paese si estenderanno ancora maggiore e incisiva sarà la reazione del governo.

Il governatore della California Gavin Newsom ha criticato duramente l’intervento federale, accusando Trump di voler intimidire le comunità immigrate e definendo l’operazione una “farsa autoritaria”. Newsom ha abbandonato una conferenza stampa per motivi tecnici, tornando poi con un duro attacco alla Casa Bianca, affermando che le retate hanno colpito lavoratori onesti come lavapiatti e giardinieri.

Nel frattempo, le proteste si sono estese a New York, dove la polizia è entrata in contatto con i manifestanti in più punti della città. La tensione rimane alta, mentre cresce il timore di una crisi nazionale in piena evoluzione.