Avevo detto che mi sarei fermato l’anno prossimo ma quando vi ho rincontrati quest’anno, ho sentito un calore e un amore che non avevo mai provato e allora mi sono detto che finché ci sarete voi con me, io da qui non mi muovo”. E la “favola” di Ultimo continua: lo dimostrano i sold out allo Stadio Olimpico di Roma. Canotta, jeans, occhiali scuri che poi toglie, cappellino. Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, si è presentato così al pubblico dello stadio della capitale che già lo aveva premiato in fatto di presenza anni fa. Spalti gremiti all’inverosimile, con giovani e meno giovani che hanno cantato e ballato per tutto il tempo.

Oltre due ore di concerto, con il cantautore romano, da solo, a correre su e giù lungo le passerelle, supportato da una band in cui suonano Joel Ainoo alle tastiere, Manuel Boni alla chitarra, Jacopo Carlini al pianoforte, Mylious Johnson alla batteria, Raffaele Littorio alla chitarra, Silvia Ottanà al basso, Andrea Innesto al sax, Pierluigi Potalivo alla chitarra, Chiara Di Benedetto, al violoncello, Tommaso Belli e Alessia Giuliani al violino, Marco Venturi alla viola, Davide Albrici al trombone, Alessandro Bottacchiari alla tromba, e Alice Tombola ai cori. Ultimo ha tenuto scena da solo per tutto il tempo, alternando qualche chiacchiera con il pubblico, in verità poche parole ma incisive.

“Questa è casa mia”, ha dichiarato, riferendosi al palco dello Stadio Olimpico di Roma e poi, verso la fine, l’annuncio: “Volevo fermarmi, ma poi ho visto voi e non mi muovo”, mentre le nuove date sono apparse su uno schermo annunciando il proseguimento del tour “Ultimo stadi 2025, la favola continua”.

Ancora stadi dunque, per il giovane cantautore di San Basilio, quartiere periferico romano, cresciuto a pane e pianoforte studiato al Conservatorio di Santa Cecilia e tenacemente legato alle sue origini capitoline. Un inizio in sordina, scartato da talent di grande livello, poi secondo al Festival di Sanremo e quarto all’ultima edizione. Ma la popolarità raggiunta negli anni è stata tale da fargli guadagnare il record di essere il più giovane fra i cantautori italiani a mandare sold out gli stadi, da solo.

Ci sarebbe da interrogarsi sul “fenomeno” Ultimo, se non fosse che il suo pop, a volte anche rappato, lascia chiaramente intendere che parlare d’amore, scrivere d’amore e di emozioni che suscitano sentimenti, sentirsi un po’ malinconici, alla fine fa sempre bene. Nel mondo dove imperversa rap e trap, linguaggi diretti e a volte dissacranti, Ultimo riesce a prendersi la scena con un pop cantautorale che fa il boom. Evidentemente c’è bisogno anche di questo. Ultimo ha più volte affermato di avere dei riferimenti, in Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Renato Zero. Il suo è un repertorio perfetto per gli stadi che sono ormai sold out assicurati: quando furono annunciate alla fine del 2023 le date di giugno 2024, in meno di sei ore furono venduti 100.000 biglietti.

La scaletta del primo dei concerti di Roma è andata via a ritmo serrato fra brani dei suoi successi precedenti e quelli del nuovo lavoro dal titolo “Altrove”, già certificato disco d’oro. In un video proiettato, compare anche Jacqueline Di Giacomo, a cui il cantautore ha dedicato proprio il singolo di “Altrove”. E non è mancata la sorpresa per il pubblico romano, quando sulle note di “Alba”, il cui testo ha ricevuto la targa Siae, sullo schermo sono state proiettate immagini della guerra in corso, suscitando grande emozione. Il gran finale, fra fuochi d’artificio, è stato sulle note di “22 settembre” e “Sogni appesi”.