CÓRDOBA – Un musicista nato in Italia che si è formato in ambienti anglosassoni ed è diventato famoso in Argentina.
Questo era Luca Prodan, artista che l’Italia ha dimenticato troppo presto. O che, forse, non ha nemmeno mai conosciuto.
L’Istituto Italiano di Cultura di Córdoba ha voluto far scoprire la sua storia e la sua musica attraverso un podcast (disponibile su Spotify), in occasione dei 70 anni dalla nascita, avvenuta nel 1953.
Il podcast si intitola No tan distintos (“non tanto diversi”) ed è il risultato della collaborazione tra l’italiano Fabrizio Gabrielli (scrittore e traduttore con la passione per l’Argentina e la letteratura latinoamericana) e Pablo Ramos (scrittore e musicista). Tomás Tolaba è invece il sound engineer che ha curato l’edizione.
Un incarico che Fabrizio ha accettato al volo, appassionato com'è di letteratura latinoamericana (ha tradotto Lepoldo Lugones ed Eduardo Galeano), ma anche di calcio (è l’autore dei libri Messi e Cristiano Ronaldo. Storia intima di un mito globale, pubblicati entrambi da 66thand2nd).
“Mi sono occupato della parte di vita di Luca che si è svolta in Italia – spiega Gabrielli –. Sono riuscito a mettermi in contatto Andrea Prodan”. Il fratello minore di Luca, che ha dedicato la sua vita a tenerne viva la memoria.
“Quanto gli ho scritto si trovava di passaggio a Roma e ci siamo visti – ricorda Fabrizio –. È stata solo la prima di una serie di felici coincidenze”. Quello che accadono per dimostrarti che tutto sta andando per il verso giusto.
“Ho scoperto per esempio che la famiglia Prodan passava le vacanze a Tarquinia, proprio dove andavo anch’io da bambino – continua – Sono riuscito persino a scovare i suoi amici d’infanzia”.
L'annuncio della prima puntata del podcast su Instagram.
La parabola argentina di Luca Prodan si svolge tutta negli anni ’80 (fino alla morte nel 1987), sia come solista, sia con il gruppo Sumo.
“È un personaggio non paragonabile a nessuno dei cantanti suoi contemporanei” dice Gabrielli.
Aveva l’ironia e la genialità di Roberto Freak Antoni degli Skiantos, il rifiuto della morale borghese di un Andrea Pazienza. Una ribellione che lo portò, proprio come Pazienza, al consumo di eroina e, successivamente, all’alcolismo.
“La sua è stata una vita controcorrente – sottolinea Raffaelli –. Ha avuto il coraggio di cantare in inglese in un’epoca, gli annui subito dopo la guerra della Malvinas, in cui tutta l’Argentina era anti-britannica. Non era schierato con un partito, ma le sue azioni, i suoi messaggi sono stati altamente politici”.

Luca Prodan nei primi anni '80.