Lolita Lobosco mi ha travolta, è un personaggio positivo, una donna moderna che ha una squadra di uomini sotto, che ha fatto carriera per merito e che non vuole rinunciare alla sua femminilità, e proprio questo affermare il suo essere femmina è la forza del personaggio”, dice Luisa Ranieri, reduce dal set della seconda stagione di “Le indagini di Lolita Lobosco” che arriverà sugli schermi televisivi a inizio 2023.
L’attrice racconta la notte degli Oscar, l’anno magico con “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, in cui interpreta l’immaginaria zia Patrizia. “Siamo entrate in empatia subito io e Patrizia, un ruolo particolarmente sentito per questa donna il cui bisogno di essere madre la manda fuori di testa. L’ho interpretato di pancia, mi ha conquistata sin dalla prima lettura”. Nel film la Patrizia in cerca di visibilità, accoglienza, riconoscibilità dalla famiglia che la considera una mezza pazza, è anche esibizionista e il nudo della Ranieri è di grande impatto.
“Nessuna attrice è felice di essere davanti a una troupe nuda come un verme, per quante accortezze ci possano essere, però è andata meglio, con più consapevolezza rispetto al mio primo nudo, quello in ‘Eros’ diretta da Michelangelo Antonioni, fu catastrofico - ricorda - vissuto con impatto emotivo forte, ero molto giovane, con Sorrentino è stato diverso, ho una età in cui si ha consapevolezza e distacco diverso rispetto a quello che fai”.
Vi siete mai domandati attraverso quale processo un’attrice diventa popolare? Se l’interprete in questione è, appunto, la Ranieri c’è poco da domandarsi. Non conta solo la bellezza, ma anche la bravura e anche parecchia fortuna. La sua stella fortunata, quella che maggiormente le ha concesso la possibilità di mettersi in mostra, ha il nome di Leonardo Pieraccioni, ma a sancirne l’eccellenza c’è voluto il grande e indimenticabile Antonioni. Così eccola che da semplice attrice teatrale, la Ranieri ha cantato a squarciagola con la voce e le sembianze di uno dei miti della lirica del Novecento: Maria Callas.
Nata e cresciuta nel capoluogo campano, dopo aver studiato recitazione, ha esordito come attrice teatrale. In seguito a qualche apparizione pubblicitaria, esordisce nel film di e con Pieraccioni “Il principe e il pirata” (2001) assieme a Massimo Ceccherini, successivamente lavora alla fiction religiosa “Maria Goretti” (2003), trasmessa dalla Rai.
Nel 2004, è scelta da Antonioni come una delle protagoniste de “Il filo pericoloso delle cose”, episodio del film corale “Eros” che il grande regista firma con Steven Soderbergh e Wong Kar-wai. Sempre nello stesso anno entra nel cast della miniserie a puntate “La Omicidi” (2004) e si impone nel film tv di Riccardo Milani “Cefalonia” (2005) con Jasmine Trinca e Flavio Pistilli, e sul cui set inizia la sua relazione con l’attore Luca Zingaretti.
Si investe perfino come soubrette accanto ad Adriano Celentano nel programma “Rockpolitik” (2005) e interpreta, come detto, la Callas nella fiction “Callas e Onassis” (2005). Dopo essere apparsa nel telefilm “Boris” (2007), viene diretta da Maurizio Zaccaro in “O’ professore” (2007) e appare nel videoclip di Biagio Antonacci “Sognami” (2007), per tornare poi al cinema nella commedia napoletana “SMS-Sotto Mentite Spoglie”, firmata da Vincenzo Salemme, ne “Gli amici del Bar Margherita” (2009) del maestro Pupi Avati e diretta da Carlo Vanzina in “La vita è una cosa meravigliosa” (2010). Sempre nello stesso anno è nel cast internazionale della commedia “Letters to Juliet”, con Vanessa Redgrave, Franco Nero e Amanda Seyfried, e nel drammatico “L’amore buio”, di Antonio Capuano.
L’anno successivo, oltre alla partecipazione nel film “Immaturi”, è la protagonista del noir partenopeo “Mozzarella Stories”. Torna l’anno successivo nel sequel “Immaturi-Il viaggio” e nella commedia marittima francese “Benvenuto a bordo”. A fine 2012 esce il cinepanettone diretto da Neri Parenti che la vede accanto a Christian De Sica e Arisa, “Colpi di fulmine”. Nel 2014 recita in due miniserie televisive: “Gli anni spezzati-Il commissario” di Graziano Diana e “Il giudice meschino” di Carlo Carlei e torna al cinema con il nuovo film di Ferzan Ozpetek “Allacciate le cinture” e con “Maldamore” per la regia di Angelo Longoni.
Partecipa poi al film di Fausto Brizzi “Forever Young” (2016) e nello stesso anno veste i panni dell’innovativa Luisa Spagnoli nell’omonima miniserie per la televisione. Partecipa poi al film di Michael Radford “La musica del silenzio” (2017), e a “Napoli velata” (2017) di Ozpetek. Dopo “Vita segreta” di Maria Capasso (2019), nel 2021 è nel film di Sorrentino “E’ stata la mano di Dio”, in quello di Genovesi “7 donne e un mistero” ed è inoltre il vicequestore Lolita Lobosco, nella serie diretta da Luca Miniero “Le indagini di Lolita Lobosco”.
Folgorata da studentessa di giurisprudenza dopo aver visto “L’amore molesto” di Mario Martone, è stata introversa, timida, “questo mestiere è stata una medicina”, però ammette un pizzico di follia, “tutti gli attori ce l’hanno”. “Fortunata” per i tanti incontri professionali, come quello con Antonio Capuano, “fatalista” sul futuro, la Ranieri (“sono una madre severa e quando torno dai set sono tutta per la famiglia e le figlie”) è un po’ meno severa giudice di se stessa rispetto al passato. “Non mi piaccio mai, non lo dico per falsa modestia, vedo sempre prima quello che ho sbagliato, che non ho fatto bene, sono - rivela - sempre feroce, ma negli anni ho imparato ad avere compassione”.