Era la fine di agosto del 1978. Sono passati 44 anni dal ritiro dalle scene della cantante italiana più popolare e amata di sempre. Tutto nasce e finisce lì alla Bussola: nel locale notturno sul lungomare di Marina di Pietrasanta in Toscana, luogo in cui la cantante secondo alcuni racconti viene scoperta, che dà nome a molti album e che diventa anche il palco dell’addio. Da quel momento Mina, la “Tigre di Cremona”, dopo vent’anni di pubblico e successi, non calcherà più un palcoscenico e non si vedrà più se non in rare immagini e foto provenienti dalla sua dimora di Lugano, in Svizzera.

Mina, nata Anna Maria Mazzini, dopo la scelta difficile e maturata negli anni di uscire dalle scene, ha continuato sempre a lavorare. Radio, riviste e la pubblicazione di cd storici, collaborazioni musicali continuano a scrivere la storia del mito che generosamente riempie ancora i nostri cuori. Possiamo dire che di Mina abbiamo perso le immagini, la sua carismatica fisicità, ma ci è rimasta l’essenza: la sua immensa musica.

Ma perché Mina si allontana dalle scene? Nonostante le tante ipotesi fatte all’epoca la motivazione sembra essere la salute. È proprio in quell’anno, 1978, che Mina s’ammala di broncopolmonite. La convalescenza la indebolisce e anche la sua estensione vocale viene compromessa. Un periodo di riposo forzato la costringe all’allontanamento dal palcoscenico per molto tempo, è in quel periodo che matura la decisione di ritirarsi. I concerti previsti per la stagione verranno annullati.

Massimiliano Pani, figlio di Mina, ricorda che gli ultimi due concerti di Viareggio furono gli unici che vide: “Avevo 15 anni. Impressionante. La gente batteva le mani e i piedi. C’era un clima di tensione, un’emozione fortissima. Ero in vacanza al Forte. C’era un concerto alla settimana, di fianco a me sempre lo stesso signore grosso che aveva acquistato i biglietti di tutti i concerti”. L’ultima canzone sarà “Grande grande grande”. In questo ultimo concerto, quello di quella fine d’agosto, sarà registrato un album, Mina Live ’78, che fa parte della lista di Rolling Stones dei 100 dischi italiani più belli di sempre.