PARIGI - In Francia sale l’attesa per la nomina del nuovo primo ministro da parte del presidente Emmanuel Macron, mentre questa sera scade il termine di 48 ore stabilito dall’Eliseo. I media francesi, citando fonti vicine alla presidenza, prevedono un annuncio serale, al rientro di Macron dalla sua visita lampo in Polonia, con un possibile “effetto sorpresa”, secondo France Info. 

Una sorpresa, secondo i commentatori politici, che potrebbe riguardare da un lato lo slittamento della nomina e dall’altro il nome del successore di Michel Barnier. In effetti, Macron ha annunciato martedì pomeriggio, in occasione dell’incontro politico allargato all’Eliseo, che avrebbe nominato “entro 48 ore” il nuovo titolare di Matignon. 

Ieri, però, in Consiglio dei ministri non ha confermato la scadenza delle 48 ore e non ha fatto alcun riferimento al termine temporale per comunicare la sua scelta. Per questo motivo, alcuni analisti e personalità vicine al presidente prospettano che “non si stupirebbero se alla fine prendesse più tempo”. Un consigliere del governo, citato da France Info, sottolinea che “fissare una scadenza potrebbe anche essere stato solo un modo per esercitare pressione sui negoziati”. 

Per quanto riguarda invece il nome del potenziale nuovo premier, se il nome del centrista Francois Bayrou, storico alleato di Macron, non è stato del tutto depennato, la “situazione si complica” per lui. Contrari alla sua nomina socialisti, ambientalisti e comunisti che premono per un premier di sinistra, quale condizione per la loro partecipazione a una coalizione di governo allargata. 

Al momento, secondo pronostici e speculazioni dei media, il nome più in vista sarebbe invece quello di Bernard Cazeneuve, che è in forte ascesa. “È l’unico che può mantenere un Bruno Retailleau al governo e allo stesso tempo far entrare i socialisti”, secondo un osservatore politico. “Perché avrà l’umiltà di non fare altro che governare”, ha commentato uno degli amici di Cazeneuve, ex primo ministro di Francois Hollande.  

Cazeneuve era stato, però, messo da parte a favore di Michel Barnier lo scorso settembre. “Al punto in cui siamo, la sua nomina avrebbe un certo effetto. E Macron ama sorprendere”, secondo un amico del presidente, anonimo, citato da France Info. 

Infine, c’è chi non esclude che il presidente Macron possa nominare un premier il cui nome non è mai circolato. Sul tavolo rimangono ancora i nomi di Sèbastien Lecornu, ministro dimissionario delle Forze armate, di Jean-Yves Le Drian, ex ministro dell’Europa e degli Affari esteri, e di Catherine Vautrin, ministro della Coesione territoriale della Francia.