PARIGI - Il presidente Emmanuel Macron ha nominato primo ministro Francois Bayrou, suo alleato centrista dal 2017. La notizia della nomina è stata formalizzata in un comunicato dell’Eliseo, un testo di sole poche righe, in cui viene affidato a Bayrou il mandato di “formare il nuovo governo”.  

La cerimonia di passaggio dei poteri tra il primo ministro dimissionario Michel Barnier e il neopremier nominato François Bayrou si terrà oggi alle ore 17 nel cortile di Matignon. “È un lungo cammino. Ora i problemi cominciano, ma la riconciliazione è necessaria”, sono state le prime parole di Bayrou. Il nuovo premier ha subito riconosciuto la “difficoltà del compito” che lo attende, sottolineando che “ci sono delle strade da trovare per riunire invece di dividere”.

Il leader centrista, ricordando che proprio oggi ricorre l’anniversario della nascita di Enrico IV, ha evidenziato che la riconciliazione è necessaria, alludendo alle guerre di religione in Francia tra cattolici e protestanti (ugonotti) nel '600.

“Quando uno compie un lungo cammino e sa dove si dirige, non c’è un minuto andato perso. Non sono il primo ad aver compiuto un lungo cammino”, ha proseguito Bayrou, solido alleato di Macron, citando le parole dell’ex presidente socialista Francois Mitterrand, subito dopo le elezioni nel maggio 1981. “Finalmente iniziano i guai”, ha detto Bayrou, in una citazione interpretata come una possibile apertura verso le forze di sinistra. 

La Borsa di Parigi ha invertito la rotta e, dopo una partenza in territorio negativo, ha viaggiato in rialzo pochi minuti dopo la nomina di Bayrou a nuovo primo ministro. L’indice Cac 40 avanza dello 0,34% a 7.445,52 punti. In rialzo invece il rendimento degli Oat francesi, al 3,013% mentre il differenziale con i Bund tedeschi si attesta a 77,3 punti. 

Jordan Bardella assicura che “non ci sarà alcuna censura a priori” di Rn. Il presidente del partito di estrema destra invita ancora il nuovo primo ministro a “prendere in considerazione la nuova situazione politica” e a “comprendere che non ha né legittimità democratica né maggioranza nell’Assemblea Nazionale, il che presuppone un dialogo con tutte le forze rappresentate in Parlamento, secondo quanto riporta BfmTv. 

La sinistra radicale degli Insoumis (Lfi) ha annunciato una mozione di sfiducia contro il nuovo primo ministro Francois Bayrou, contestando la scelta del presidente Emmanuel Macron.

“Un’altra candidatura per la proroga di Emmanuel Macron. Due scelte chiare sono a disposizione del Paese: la continuità della politica di sventura con Francois Bayrou o la rottura”, ha dichiarato Mathilde Panot di Lfi. In un messaggio pubblicato su X, ha prospettato che “due scelte saranno offerte ai deputati: il sostegno al salvataggio di Macron o la censura. Abbiamo fatto la nostra”. 

Per la leader di estrema destra Marine Le Pen, il nuovo primo ministro Francois Bayrou è una potenziale “estensione del macronismo” che “può solo portare all’impasse”. Reazione critica di Le Pen, anche se il presidente del suo partito Rn, Jordan Bardella, ha già assicurato che “non ci sarà una mozione di sfiducia a priori” nei confronti del centrista Bayrou. 

“Dopo una lunga attesa, il presidente della Repubblica ha deciso di nominare Francois Bayrou a Matignon. Preoccupati per l’urgenza di proteggere i francesi, gli chiediamo di intraprendere ciò che il suo predecessore non ha voluto fare: ascoltare le opposizioni per costruire un bilancio ragionevole e ponderato”, ha scritto Le Pen su X. “Qualsiasi altra politica che fosse soltanto un’estensione del macronismo, respinto due volte alle urne, non potrebbe che portare all’impasse e al fallimento”, ha avvertito la leader di estrema destra. 

“Il Presidente Macron avrebbe dovuto nominare un Primo Ministro di sinistra, resteremo quindi all’opposizione. Chiediamo un cambiamento di metodo e di rotta politica che determinerà il nostro posizionamento. Chiediamo a Francois Bayrou di ricevere i partiti di NFP e il fronte repubblicano”, è quanto dichiarato in una nota ufficiale dal Partito Socialista francese.