Mi accoglie nella sua abitazione con un sorriso caloroso e l’operosità tipica di chi ama profondamente il proprio mestiere. Mariano De Giacomi, anima e motore della fiorente attività di catering ‘Made a Napoli’, mi invita a entrare nella sua cucina; le sue mani esperte già danzano sull’impasto, mentre l’aria si inebria del profumo fragrante del basilico fresco e del pomodoro.
Accanto a noi, un invitante vassoio di antipasti e fritti – arancini al ragù bolognese, una lasagna vegetariana con crema di carciofi, burrata servita con zucchine e pomodori secchi e pizzette fritte – è solo un assaggio della sua terra natìa.
La sua storia affonda le radici nel difficile quartiere di Miano, a Napoli, in un contesto segnato dalla criminalità. “Il problema principale era proprio la delinquenza – racconta –. Molti ragazzi della mia età intraprendevano una strada sbagliata, ma per fortuna mia mamma mi ha sempre spinto a lavorare sodo”.
De Giacomi ha quindi iniziato, a soli nove anni, a destreggiarsi tra la scuola e il lavoro in una salumeria; un’infanzia segnata da sacrifici, fatta di mattinate trascorse “a nascondersi sotto il letto per marinare la scuola e andare a guadagnare qualche lira” per aiutare la famiglia, gravata dai debiti.
Ma in quegli anni difficili, ha scoperto un amore viscerale per il mondo della gastronomia, dove la sua dedizione e il suo talento sono stati presto riconosciuti dalla clientela. La chiusura inaspettata del negozio, però, lo ha spinto a cercare nuove opportunità, approdando come lavapiatti in una pizzeria ai Camaldoli, in uno dei locali più in voga di Napoli all’epoca.
È qui che la sua curiosità e la tenacia lo hanno spinto a “rubare” i segreti dell’impasto, esercitandosi di notte con un collega. “Il titolare gettava l’impasto avanzato ogni sera – ricorda –, ma noi iniziavamo a stenderlo per fare pratica prima di buttarlo”.
La gavetta è stata certamente dura: decine di mansioni e una disciplina ferrea impartita dalla proprietaria del locale. Ma la passione per l’universo della pizza è cresciuta di giorno in giorno, spingendolo a lasciare il locale per un’opportunità giunta da un grande ristorante a Casandrino. Nonostante la “gelosia” dei pizzaioli più esperti, De Giacomi ha imparato velocemente, diventando un vero maestro nell’arte di infornare la ‘tonda’ più amata del mondo. “Nei primi sei mesi di lavoro, non mi hanno neanche fatto toccare l’impasto – spiega –. Era un vero e proprio segreto gelosamente custodito”.
L’abilità acquisita velocemente lo ha poi portato a sfornare “fino a sette pizze contemporaneamente”, stabilendo ritmi di lavoro impressionanti. Il culmine della sua carriera napoletana è arrivato con l’assunzione in un ristorante storico nel cuore di Napoli, ‘Umberto’, un vero e proprio tempio della pizza.
Dieci anni intensi dove ha affinato ulteriormente la sua tecnica e ha incontrato figure chiave nel suo percorso professionale, come Johnny Di Francesco di ‘400 Gradi’, giunto da Melbourne in Campania proprio per apprendere i segreti della vera pizza napoletana.
Dopo alcune difficoltà sopraggiunte al ristorante in cui era impiegato, De Giacomi ha quindi deciso di valutare finalmente le diverse proposte lavorative arrivate dall’estero; la scelta è ricaduta sull’Australia e sull’offerta dello stesso Di Francesco.
Mariano De Giacomi al lavoro con la sua attività Made a Napoli
In Victoria, ha potuto finalmente dare sfogo alla sua creatività gastronomica e alla dedizione insita nel suo essere. Giunto prima con un visto studentesco, “studiando di giorno e lavorando instancabilmente di notte”, ha elevato la sua professionalità fino a gestire un ristorante ‘400 Gradi’ all’interno del prestigioso Crown Casino, ottenendo finalmente un visto sponsor e uno stipendio adeguato. Nel corso degli anni, è diventato un punto di riferimento per la catena di locali, tanto da gestire anche il personale e formare i pizzaioli.
L’idea, però, di organizzare eventi e dar vita a una sua attività di catering è sempre rimasta nel cassetto fino a qualche anno fa quando, con intenso coraggio, ha deciso di dare forma al suo format ‘Made a Napoli’: “Che non è ‘Made in Naples’, perché volevo proprio sottolineare le mie origini”, precisa con un sorriso. De Giacomi ha quindi portato un autentico pezzo della sua terra nelle case e nei locali di Melbourne. Al suo fianco, anche sua moglie Flora Russo e i due figli, Roberto e Mario, con particolare passione da parte del primogenito che “fin da piccolo disegnava forni di carta e pale per la pizza”.
Un piatto di antipasti offerto dal servizio di catering Made a Napoli
Oltre a offrire menù speciali di antipasti e pizza per matrimoni, fidanzamenti e le feste più disparate, ‘Made a Napoli’ propone anche un ‘cannoli bar’ – costruito da lui stesso – per assemblare un connolo secondo le preferenze degli ospiti durante l’evento. Inoltre, ha dato vita alle ormai popolari ‘Masterclass Kids’ per i più piccoli, direttamente nelle scuole del Victoria per insegnare a fare la pizza e “imparare l’italiano”.
La cura per i dettagli e l’attenzione all’ospitalità sono tratti distintivi del suo servizio: “Molti catering lasciano le pizze sul tavolo, ma noi preferiamo servire gli ospiti per assicurarci che tutti stiano mangiando”, specifica. De Giacomi e la sua famiglia cercano poi di creare un legame autentico con i clienti: “Proviamo a instaurare un rapporto di amicizia – confida – e spesso, anche dopo l’evento, restiamo in contatto”.
L’eco di un’infanzia complicata ma formativa si è trasformata ben presto in un percorso professionale che gli ha dato sempre soddisfazioni, perché la chiave è il “lavoro duro”. Oggi, la sinfonia di gusto e tradizione con ‘Made a Napoli’ rappresenta perfettamente quel ponte tra le sue radici campane e la sua nuova casa australiana.