ROMA - Massimo Carminati torna in carcere, per scontare tre anni e quattro mesi di pena residua dei dieci definitivi inflitti per associazione a delinquere, corruzione, estorsione, usura e turbativa d’asta, disposti nell’ambito del processo Mondo di Mezzo. 

L’ex Nar si è costituito a Rebibbia, era stato affidato ai servizi sociali, ma la misura è stata sospesa per il corso in Cassazione avanzato dalla Procura Generale della Capitale. Dopo la decisione dei supremi giudici, presa “alla luce dell’assenza di percorso risocializzante dell’ex Nar”, la difesa ha annunciato che farà ricorso in Cassazione. 

L’inchiesta, conosciuta anche come Mafia Capitale, è cominciata dieci anni fa, nel 2014, e ha svelato un vasto sistema di corruzione e collusione tra funzionari pubblici, politici e imprenditori nella città di Roma con numerosi esponenti della criminalità organizzata. 

Tra i nomi “illustri” coinvolti nell’inchiesta ci sono, oltre a Carminati, anche Salvatore Buzzi, imprenditore del terzo settore considerato il braccio economico dell’organizzazione, e l’ex sindaco della Capitale Gianni Alemanno, attualmente in carcere per corruzione e finanziamento illecito.