Sette anni fa, Matteo Malavasi ha lasciato l’Italia per intraprendere un viaggio che lo avrebbe portato dall’università italiana alle business school australiane, alla Macquarie University e poi alla UNSW di Sydney, dove oggi è Lecturer presso la School of Risk and Actuarial Studies.

Con un dottorato in studi attuariali e business analytics conseguito in cotutela tra Italia e Australia, Matteo rappresenta un esempio di come il confronto tra sistemi accademici possa produrre risultati straordinari.
Malavasi ha iniziato il suo percorso accademico in Italia, studiando Scienze Politiche Internazionali, seguito da una laurea magistrale in Economia. Successivamente, ha approfondito il campo degli studi attuariali, che uniscono analisi quantitative e applicazioni strategiche. Pur non essendo un attuario certificato, il suo lavoro accademico lo ha portato a contribuire significativamente a questo ambito.
“L’Italia offre una preparazione teorica di altissimo livello, ma l’approccio australiano, basato su case studies e progetti pratici, prepara meglio gli studenti per il mondo del lavoro”, racconta Matteo.    

Questa esperienza di confronto tra i due sistemi lo ha reso consapevole dei punti di forza e delle debolezze di entrambi, aprendo la strada a un approccio accademico più globale e multidisciplinare.
Il cuore della ricerca di Malavasi si concentra su due temi centrali: i rischi climatici e la cybersecurity. “Il cambiamento climatico porta con sé l’aumento della frequenza di eventi catastrofici come inondazioni e siccità, mentre il rischio informatico è altrettanto imprevedibile e può avere conseguenze globali”, spiega.
 Un aspetto cruciale del suo lavoro è la traduzione di modelli climatici complessi in strumenti pratici per la gestione aziendale, un processo che definisce come “Translated Science.” Inoltre, sottolinea l’importanza di distinguere tra “shallow uncertainty” e “deep uncertainty,” concetti fondamentali per affrontare l’incertezza nei modelli predittivi.
In ambito di cybersecurity, Matteo studia le vulnerabilità dei sistemi aziendali e come piccoli errori, come una linea di codice sbagliata o una mail phishing, possano compromettere interi network.
Oggi, Matteo insegna e ricerca alla UNSW, un ambiente che descrive come stimolante e ricco di opportunità per crescere sia nella leadership che nella ricerca.

“Diventare cittadino australiano apre molte porte e la UNSW è un luogo che incoraggia innovazione e connessioni con il mondo reale”, afferma.
L’università australiana, infatti, promuove attivamente il contatto con il mondo del lavoro, incoraggiando collaborazioni con aziende e ospiti esterni. Un aspetto che Matteo riconosce come uno dei maggiori punti di forza del sistema accademico australiano.
Al di là della carriera, Matteo conserva i sogni e le passioni che lo legano alla sua infanzia.  “Da ragazzo volevo fare il pompiere, il calciatore o il barman”, ricorda con un sorriso. Sebbene questi sogni siano lontani dalla sua carriera attuale, la sua determinazione e curiosità lo hanno portato a raggiungere traguardi ambiziosi anche se ricorda che “trasferirmi così lontano non sarebbe stato possibile senza il supporto della mia compagna Ileana alla quale devo molto”, spiega Matteo.
Malavasi incarna il meglio di un approccio accademico internazionale, capace di affrontare sfide globali con soluzioni innovative.

Con il suo lavoro, sta contribuendo a migliorare la gestione del rischio in un mondo sempre più interconnesso e imprevedibile.