L’irresistibile Vincenzo Malinconico, nato dalla penna di Diego De Silva, sta per tornare in televisione con la seconda stagione, con la faccia, le espressioni e lo sguardo ironico di Massimiliano Gallo in “un ruolo che sento profondamente mio”, come sintetizza l’attore 56enne.

Una delle fiction di Rai 1 più attese dal pubblico dell’ammiraglia del servizio pubblico, che verrà successivamente trasmessa anche in Australia attraverso la piattaforma televisiva Il Globo Tv, in cui incarna un avvocato semi-disoccupato, un marito semi-divorziato, un “non vincente” di successo.

“Vedremo un Malinconico più maturo - afferma ancora l’attore napoletano -. Questa stagione è migliore della prima. C’è comicità, ma anche tanta emozione. Luca Miniero ha riorganizzato benissimo il materiale che avevamo”. Il pubblico de Il Globo Tv, quindi, potrà godere nuovamente della compagnia del simpatico avvocato di Salerno, alle prese con insoliti casi e con i problemi della sua vita privata, tra l’ex moglie (la psicologa Nives), nuovi amori, i figli e gli amici di sempre. La serie Tv è stata presentata nella sede Rai di viale Mazzini oltre che da Gallo, da Francesco Di Leva (Amodio Tricarico), Teresa Saponangelo (Nives) e la new entry Giulia Bevilacqua, oltre al regista Miniero, anche lui nuovo ingresso della fiction e che prende il testimone da Alessandro Angelini. Nel cast anche Lina Sastri (la suocera Assunta) e Paola Minaccioni. Prodotta da Alessandro Passadore per Viola Film e da Rai Fiction. 
“Malinconico è un personaggio che sento sempre più mio - ribadisce Gallo -. Il cast è perfetto per la commedia all’italiana, sono tutti straordinari”. Saponangelo (David di Donatello per “è stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino) è l’ex moglie Nives: “È separata dal marito, ma ne è ancora innamorata, è una psicologa molto professionale con tutti, ma con Vincenzo perde la bussola perché la fa ridere”, dice l’attrice. “Le battute - aggiunge Gallo - provocano la risata ma lasciano anche qualcosa da pensare. è una comicità alta”.
Alcune frasi lanciate da Malinconico nella serie precedente sono indimenticabili, tra tutte quello che dice: “Perché quando mi sento felice mi domando dove ho sbagliato?”.

In questa seconda stagione una nuova proposta di lavoro potrebbe riaccendere in Malinconico il desiderio di affermarsi e di aiutare chi ne ha più bisogno, con i suoi metodi poco ortodossi da avvocato-psicologo, occasionalmente supportato da amici poco raccomandabili, ma di buon cuore. Non solo, c’è una nuova giornalista in città: Clelia Cusati (Bevilacqua), una donna che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Proprio con lei, Malinconico si troverà a dover collaborare alla risoluzione di un caso particolarmente spinoso, che li unirà nonostante le loro differenze. “Non fa mistero delle sue contraddizioni: è molto forte e sicura di sé - spiega Bevilacqua del suo personaggio - ma è anche volubile, sa mostrare la propria fragilità. Si è sposata tre volte; ha bisogno di stabilità”. 

Di Leva è Tricarico: “In questa stagione prova a parlare tedesco... Ma se la cava bene, si fa aiutare dai traduttori del telefonino. Stare con Massimiliano sulla Vespa in giro per Salerno, al freddo, è stato bello”. 

Il regista Miniero: “Era un set freddo per il periodo dell’anno in cui abbiamo girato, ma siamo stati bene nel capoluogo salernitano. Ho amato molto i romanzi di De Silva. Ho corteggiato il produttore per poter girare i nuovi episodi. Lavorare con Gallo vuol dire lavorare di meno e lavorare meglio perché ha un talento straordinario”. “La seconda stagione conserva i medesimi ingredienti della prima, ma viene riservata una maggiore attenzione all’emotività - anticipa il regista -. Inoltre il racconto si tinge di trame noir con l’omicidio di una splendida ragazza che fa da tirante per tutto il corso delle quattro puntate e consente a Malinconico di acquisire gli strumenti per un profondo riscatto”. 

L’autore dei romanzi De Silva: “Gallo è diventato Malinconico in assoluto, nel libro non lo descrivo fisicamente, ora nello scrivere i libri sono maggiormente facilitato perché penso subito a lui, alla sua voce e ai suoi gesti”. 

A chi chiede a Gallo se si è mai sentito un attore di insuccesso replica: “L’insuccesso come qualcosa che è andata male non l’ho mai provato, ma ho fatto tanta gavetta, agli inizi ho fatto di tutto, dai locali alle birrerie”. Poi sulla felicità, dice: “Malinconico vive un senso di colpa verso gli altri che non sono realizzati. Anch’io ho sempre paura prima o poi di dover pagare il conto alla vita”. 

Infine, De Silva: “Lo ritroveremo coinvolto in un caso che riguarda la morte, apparentemente incidentale, di una prostituta a cui una mattina ha offerto rifugio dopo una retata della polizia in una casa d’appuntamenti. Malinconico non sarà, come recita il sottotitolo della serie, un avvocato di successo, ma è di certo un avvocato capace di comprendere e farsi carico del dolore che una causa porta con sé, rappresentarlo, raccontarlo, farlo suo, conferendogli la dignità e il valore che merita, esponendosi anche a rischi che un avvocato rampante e cinico si guarderebbe bene dal correre”.