ROMA - Nella conferenza stampa convocata “sulla situazione emergenziale che ha colpito la regione Emilia-Romagna”, a causa del maltempo, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha fatto il bilancio di quanto il governo ha assegnato negli ultimi dieci anni alla Regione Emilia-Romagna. 

"In questo decennio l’Emilia-Romagna ha avuto assegnati dai governi di Roma 594 milioni e 567.679 euro. Siamo a oltre mezzo miliardo”, ha sottolineato il ministro, aggiungendo: “Ecco se la regione Emilia-Romagna potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa. Spero tutta o quasi. E se ci facesse la cortesia di dirci quali sono ancora i territori più vulnerabili, quali sono quelli sui quali bisogna intervenire, in un rapporto di reciproca e leale collaborazione istituzionale, noi da Roma potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario”, perché “non si può sempre chiamare in causa l’alluvione del 2023, accaduta perché nel 2010 o nel 2000 forse alcune cose che dovevano essere fatte non sono state fatte”. 

Il ministro ha sottolineato che, essendo fondi del Pnrr, sono sottoposti a vincoli di spesa temporali: “Non sappiamo quante di queste risorse sono state già impegnate, ma entro giugno 2026 le opere dovranno essere completate e collaudate”, ha detto Musumeci. 

“Quindi io credo che non sia un problema di risorse, ma un problema di programmazione e di progettazione, di mettere in cantiere e trasformare le idee in azione. Speriamo che questa ondata di maltempo possa attenuarsi nelle prossime ore ma nessuno si faccia illusione perché un territorio fragile e vulnerabile rimane sempre esposto”, ha concluso il ministro.  

Concludendo la conferenza stampa e rispondendo ad una domanda diretta, il ministro ha sottolineato: “Io non ho parlato di responsabilità, proprio perché non sappiamo dei 594 milioni messi a disposizione della regione Emilia-Romagna quanti siano stati già utilizzati, spesi e tradotti in opere.Quindi parlerei di responsabilità se la risorsa fosse stata utilizzata per il 50%-60%. In un contesto così difficile ci aspettiamo che i cantieri vengano programmati e aperti subito. Quando, incontrando la Regione, avremo il dato preciso dell’utilizzo delle risorse, come sono state utilizzate e quanto è stato utilizzato, saremo nelle condizioni di esprimere una valutazione obiettiva”, ha dichiarato il ministro. 

Le dichiarazioni del ministro hanno destato malumori nell’opposizione e nell’amministrazione regionale. 

In una nota, la segretaria del Pd Elly Schlein esprime “piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore. Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali”, attacca. 

La leader dem aggiunge: “Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate. Hanno perso due mesi per nominare un Commissario su cui hanno concentrato tutte le prerogative e i poteri; hanno individuato nell’esercito, a Roma, la struttura commissariale a dispetto del territorio, hanno voluto a tutti i costi centralizzare e adesso scaricano responsabilità e problemi sugli amministratori locali. Prima ancora che ridicolo è indecente”, si legge nella nota. 

Anche Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna, in conferenza stampa sull’emergenza alluvione ha dichiarato: “Ho sentito poco fa il commissario Figliuolo e al quale ho anche espressamente richiesto dal momento che con il commissario stiamo facendo interventi in modo corretto, se ritiene di dissociarsi dalle dichiarazioni del ministro Musumeci”, ha detto.  

“Non so se ovviamente lo farà però in questo momento mi sento di dire che mentre noi siamo provando a salvare vite, la conferenza stampa l’ho personalmente ritenuta una speculazione politica”, ha concluso.