PADOVA - Emma Pamio è iscritta in seconda elementare alla scuola primaria Giulio Zanon di Mejaniga, in provincia di Padova, una delle prime zone rosse della Penisola. Dai primi di marzo è a casa e le sue giornate sono scandite da ritmi molto diversi. “[Prima], stavo a scuola otto ore al giorno, dalle 8 alle 16. Facevamo due ore di italiano, due di matematica, poi musica, motoria e tecnologia”. Mangiava in mensa (anche se ha ammesso che il cibo non era granché) e due volte a settimana andava a ginnastica, un’attività che le manca molto, specie nella sua routine attuale.
“Resto a letto un po’ di più la mattina. Faccio i compiti, leggo, gioco un po’ con il tablet e con il mio gatto”. La scuola “entra” in casa grazie a ‘Nuvola’: “Un portale dove ci sono tutte le attività e i compiti che arrivano, grazie a internet, sul mio tablet. Le maestre fanno anche degli audio”.
Come ci spiega la mamma, Giorgia Martini, Emma sta vivendo la situazione attuale in maniera molto tranquilla, grazie anche alla calma trasmessa dai genitori che non si sono fatti prendere dal panico e che le hanno spiegato che non si può uscire da casa per disposizioni prese per la salute di tutti. “È stata sensibilizzata e non allarmata. Le abbiamo spiegato che il virus per i bambini è abbastanza lieve e non si deve preoccupare, se segue tutte le indicazioni”. Importante è evitare l’accesso ai mezzi di informazione ma scegliere i canali giusti, come video realizzati da bambini che spiegano in maniera leggera l’emergenza.
“Ogni tanto Emma fatica a capire di dover stare a casa, di non poter fare una passeggiata o spostarsi”, continua Giorgia, che vive in un appartamento. Fortunatamente a casa del papà Emiliano, Emma può giocare in giardino.
Per Giorgia, e come lei molti genitori, il problema principale è “strutturare l’intera giornata”, non potendo dedicarsi ai bambini al 100% dato che ancora lavorano dalle 8.30 del mattino alle 6 di sera.
Per quanto riguarda la didattica, “fortunatamente la scuola ha un buon portale e, una volta presa mano con quelle che sono le attività indicate, è semplice”. “È vero anche che io sono abituata a tutta la parte informatica, quindi non è stato un grosso problema – aggiunge –. Gli insegnanti ci inoltrano le attività sul portale e si interfacciano con i genitori tramite la rappresentante di classe. Se ci sono comunicazioni più dettagliate abbiamo il canale WhatsApp”. Data l’età, non viene richiesto di seguire lezioni virtuali ma di ascoltare audio e storie inerenti al percorso condiviso fin dall’inizio dell’anno.
“La nostra scuola si è organizzata bene: hanno cercato di mantenere il contatto con i bambini nel miglior modo possibile. Gli insegnanti stanno lavorando come matti per cercare di non bloccare l’attività regolare dei bambini”.
La speranza di Emma e Giorgia, e quella di tutti noi, è di poter ritornare presto alla vita e ai ritmi di sempre.